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Da mesi, nell’ambiente giallorosso, ci si continua a porre sempre le stesse domande: perché il tecnico Giampaolo insiste, talvolta in modo testardo, su alcuni concetti che rischiano di penalizzare la squadra? Un esempio emblematico è la gara di Bergamo, dove il Lecce ha adottato un approccio completamente diverso dal solito, puntando sul lancio lungo dalle retrovie per sfruttare le qualità aeree di Rebic — non a caso, le occasioni di Coulibaly, Karlsson e Pierotti sono nate proprio da questo tipo di giocata.

Ma la questione non riguarda solo l’impostazione tattica: anche nella gestione della rosa si percepisce una certa rigidità, con la tendenza a non concedere spazio a giocatori potenzialmente utili, lasciati troppo spesso in panchina.

Dove è finito Banda?

Per fermare Banda ci vuole il fucile. Fa da 0 a 100 in 2 o 3 secondi. Deve mantenere questo trend e ci darà soddisfazioni

Così, nel giorno della sua presentazione a settembre 2022, Giuseppe Pezzella descriveva Banda: un giocatore dotato di grande forza fisica e di un’incredibile velocità, qualità che a gara in corso possono risultare decisive. Lo zambiano, nei suoi anni in giallorosso, ha confermato queste doti, rivelandosi spesso una risorsa importante, pur con qualche limite nella freddezza sotto porta. Nonostante gli infortuni, è stato un’arma preziosa prima per Baroni e poi per D’Aversa, mettendo a referto 4 gol e 8 assist in 74 presenze. 

Lecce-Como Banda Vojvoda

 

In questa stagione, però, un brutto infortunio ne ha frenato il rendimento, e le sue apparizioni sono diventate più sporadiche. In alcune occasioni — come nella gara contro il Venezia — il suo ingresso avrebbe potuto cambiare le sorti del match. I pochi minuti disputati contro Roma e Como, questi ultimi non brillanti, non bastano per giudicare un giocatore che in tre anni ha infiammato il Via del Mare con le sue accelerazioni e i suoi contropiedi fulminanti. Per fermarlo, come si diceva, serviva davvero il fucile.

Paradosso Rafia: da titolare inamovibile a "dimenticato" in panchina

Rafia è un calciatore che ha tante qualità, un difetto ce l'ha e sto lavorando su quello. Il difetto è che tiene troppo la palla. Se la tocca cinquanta volte quando invece la potrebbe pulire ogni tanto, invece si incasina da solo, va a cercare dribbling, poi la perde. 

Tutto lavoro sprecato, potresti pulirla con un passaggio semplice. Adesso quando facciamo le partite lo limito: dico due tocchi per te libero per gli altri così capisce. Però è un ragazzo generoso, intelligente, mi piace.

Queste erano le parole di mister Marco Giampaolo ai microfoni di Radio Serie A il 9 gennaio 2025. Il centrocampista tunisino, sino ad allora, aveva giocato tutte le partite con il tecnico abruzzese in panchina, rimanendo in campo, ad eccezione della sfida contro la Roma dove venne sostituito a fine primo tempo, per almeno un'ora di gioco. 

rafia arbitro mariani

 

Di lì a poco il centrocampista salta quattro partite per infortunio (Empoli, Cagliari, Inter e Parma) e, anche a causa dell'exploit di Helgason contro l'Empoli, Rafia vedrà il campo solo per 45 minuti, nella sfida casalinga contro l'Udinese. Da quel 21 febbraio il centrocampista tunisino non ha mai messo piede in campo. Anche se a livello realizzativo non ha inciso molto con la maglia del Lecce (un gol in 49 presenze), Rafia resta un centrocampista valido che potrebbe essere almeno preso in considerazione per questo finale di stagione dove tutti diventano fondamentali.

Gaspar insegna…

Un esempio emblematico è quello di Kyalonda Gaspar. Il centrale angolano, dopo l’infortunio rimediato all’Olimpico contro la Roma, rischiava di vedere la propria stagione finire in anticipo. Fortunatamente, è riuscito a tornare in campo dopo pochi mesi. Come Rafia, anche lui era stato spesso relegato in panchina per far spazio a Jean

lecce-roma gaspar

Nella gara di ritorno contro la Roma, Gaspar è tornato titolare, nonostante fosse rientrato solo il giorno prima dal ritiro con la sua nazionale. Da quella sfida, datata 29 marzo, non ha più lasciato il campo nemmeno per un minuto, diventando un punto fermo della difesa giallorossa, sia nel modulo a tre che in quello a quattro.

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