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Marco Baroni ha parlato ai microfoni di DAZN al termine di Monza-Lecce. Di seguito le sue dichiarazioni. 

“E' stato un sentimento forte. Ho perso mio padre a maggio, la persona più importante della mia vita, l'ho qui al mio fianco, avrei voluto rivederlo un'altra volta. Ho pensato a lui. Ho pensato ai ragazzi, al direttore Corvino, al direttore Trinchera, a tutti i ragazzi e ai tifosi. Gli addetti ai lavori ci davano retrocessi a dicembre. Questo gruppo di ha dato grandi stimoli, ce la siamo giocata sempre su tutti i campi. Complimenti ai ragazzi che sono i principali attori”. 

“Mi è piaciuto come abbiamo gestito questo momento. Abbiamo lavorato tanto sulla fiducia e sulla convinzione. Abbiamo parlato tanto di meriti in settimana e oggi se li sono presi tutti”. 

“Mi sono buttato in questa avventura, ho incontrato Corvino a casa sua e ho visto una persona che voleva fare qualcosa di importante per questo territorio. Ho rivisto la mia carriera calcistica, quando sono venuto a Lecce con Mazzone, facendo promozione e salvezza. Mi si è aperto un sogno e ho lavorato duramente per coronarlo da allenatore. Sono stati tutti fantastici”. 

“E' stata una stagione non facile, sia io che il direttore ci siamo assunti una grande responsabilità. Il direttore ha dovuto prendere giocatori con non grandissima disponibilità, abbiamo cambiato tanto della squadra che aveva vinto il campionato. La squadra ha sempre lavorato, ci ha dato tante motivazioni, era sempre sul pezzo. Abbiamo cercato di cucire addosso a questa squadra il calcio che poteva fare. A volte sono venute fuori delle lacune, c'è stato un momento in cui abbiamo fatto benissimo poi la squadra non è riuscito a tenere quel livello di classifica. Abbiamo attraversato un periodo difficile dal punto di vista dei risultati ma non della prestazione". 

“Oggi abbiamo concesso pochissimo, sbagliando qualche gol. Le cose però si compensano sempre. Non ho guardato il rigore finale, ho guardato Romagnoli e gli ho detto di star tranquillo che facevamo gol sicuramente. I compagni hanno consegnato la palla a Colombo, al più giovane. E' stato un bel gesto che rappresenta questo gruppo”. 

“Siamo la squadra più giovane della serie A e la quinta in Europa. Sono valori che abbiamo sempre portato avanti con orgoglio, questo mi fa piacere”. 

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