I protagonisti dello scudetto del Verona: "Speriamo di portare fortuna"

Le parole sulla partita di domenica contro il Lecce
Oltre che per il Lecce di Giampaolo, la sfida di domenica al Bentegodi sarà importante anche per il Verona.
La squadra di Zanetti, sconfitta all’andata per 1-0 con un gol di Dorgu, è ormai a un passo dalla salvezza matematica, obiettivo che potrebbe raggiungere già domenica con una vittoria contro il Lecce. Tuttavia, anche un pareggio o una sconfitta potrebbero bastare, a patto di guardare anche ai risultati di Empoli e Venezia.

È certo che la squadra scaligera vorrà festeggiare questo traguardo davanti al proprio pubblico già da domenica, quando al Bentegodi saranno presenti anche alcuni dei protagonisti dello storico scudetto vinto 40 anni fa: l’unico nella storia del club, allora allenato da Osvaldo Bagnoli.
Alcuni di questi protagonisti sono stati intervistati in questi giorni, e queste sono le loro parole – riportate da Calciohellas.it – in vista della partita di domenica.
Luciano Bruni, ex centrocampista del Verona
Parto venerdì, pronto per domenica. Non ci saremo tutti, qualcuno mancherà, ma sarà comunque come esserci tutti. Passa il tempo, ma l’emozione è sempre la stessa. Sotto la Curva Sud ci sono andato anche l’anno scorso, non so che prevede il programma adesso ma entrare al Bentegodi è sempre un brivido. Per quel che abbiamo fatto, ma anche e soprattutto per quel che abbiamo lasciato.
A distanza di quarant’anni è ancor più chiaro che quello scudetto rimarrà per sempre nella storia del calcio. Non solo a Verona, perché quella squadra è stata unica per molti in tutta Italia. L’ideale sarebbe festeggiare due volte, compresa la salvezza del Verona. Il margine sulla terzultima pare rassicurante, ma è bene andarci sempre cauti. Nel calcio non si sa mai.
Domenico Volpati, ex centrocampista del Verona
Basta il pari? Credo di sì. Ma non bisogna sottovalutare la squadra di Giampaolo. Col Napoli ho visto che nonostante la sconfitta ha fatto bene e poi se non sbaglio all’andata ci aveva battuti. Credo che Duda, Suslov e Serdar potranno fare la differenza. Mi auguro di assistere ad una bella partita e festeggiare insieme a tutti lo scudetto ma soprattutto la salvezza della squadra di Bagnoli, pardon Zanetti.
Lo stesso ex centrocampista ha raccontato al quotidiano L'Arena anche un episodio della stagione successiva allo scudetto, ricordando la sorprendente gara della prima giornata, quando il Verona campione d’Italia pareggiò in casa contro il Lecce neopromosso.
Durante l'estate Giampiero Boniperti aveva scommesso con il dottor Chiampan sull’eventuale nostra retrocessione, perchè c’era ancora fresco l’esempio del Vicenza che dopo il secondo posto dietro al Milan, era andato in B. Per Boniperti una provinciale rischiava questo. Meno male che Chiampan ha vinto la scommessa.
Eravamo un po’ come Sinner. Il nostro campione non sa come giocherà dopo tre mesi di stop. Bisogna valutarlo da un punto di vista fisico e mentale. Noi eravamo un po’ così. Tutti ci aspettavano, inutile negarlo, ed in più avevamo perso Marangon. Mister Bagnoli poggiava molto a sinistra e Galbagini era ancora giovane.
Tra l’altro quel match lo ricordo bene, perchè è toccato a me giocare a sinistra. Io tappavo i buchi. Quel pomeriggio fu strano al Bentegodi. Loro correvano come dei matti. Noi è come se avessimo avuto una zainetto pesante sulle spalle. Avevamo finito la benzina già alla prima di campionato. L’anno successivo arrivò De Agostini, ragazzi come Verza e Giuliani fecero ancora meglio, tanto che riuscimmo a tornare in Europa. Comunque quel Lecce di Fascetti fece molto bene.
Antonio Terracciano, ex centrocampista del Verona
Ricordo che Bagnoli chiamava i giovani “Coso”, mentre una volta chiamò me “Luciano” in quanto i miei compagni, abbreviando il cognome, mi avevano soprannominato “Ciano”. La festa di domenica? Purtroppo ci sarà qualche assenza, ma speriamo di portare fortuna…