Sticchi Damiani: "Senza tanti torti arbitrali ci saremmo salvati molto prima"

Le parole del presidente dei giallorossi nella conferenza stampa di ieri
Questa mattina è tornato a parlare in conferenza stampa il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani. Un intervento particolarmente ricco di contenuti, giustificato dallo stesso presidente con il fatto che non rilasciava dichiarazioni da oltre quattro mesi. Proprio per questo, la conferenza si è rivelata lunga e densa di spunti.
Tra i temi affrontati, uno dei più significativi è stato quello della difficile stagione vissuta dai salentini: un’annata complicata, chiusa comunque con un’epica salvezza. Tuttavia, non sono mancati aspetti negativi su cui sarà necessario lavorare durante l’estate. Oltre alle note difficoltà nella fase offensiva, Sticchi Damiani ha voluto porre l’accento su diversi episodi arbitrali che, a suo dire, hanno penalizzato il Lecce in maniera evidente.
Le parole di Sticchi Damiani
Quest'anno ci siamo salvati subendo tantissime ingiustizie. Gli episodi arbitrali avuti a sfavore rappresentano un unicum. Non hanno niente a che fare col fatto che siamo nella parte rossa (a Sud, ndr). Però se noi ci dimentichiamo che questa stagione è stata caratterizzata ad una sfortuna enorme rispetto agli episodi arbitrali…ne abbiamo a bizzeffe. Il Lecce non è così più forte rispetto a questi episodi.
C'è stato un tema arbitrale molto pesante quest'anno, che non ricollego a nessun pregiudizio legato all'essere piccoli, del Sud, influenti o meno, ma dobbiamo prendere atto che gli episodi sono stati tanti e nonostante la somma di questi episodi siamo riusciti a venirne a capo. Non si può non tener conto che mancano diversi punti figli di questi episodi. Quando le cose vanno male sul piano sportivo, gli episodi arbitrali non vengono considerati rilevanti. Io ho fatto di tutto, nelle sedi e nei modi che ci sono consentiti per rappresentare questo.
Ma a quali episodi si è riferito il presidente? Durante la conferenza è stato mostrato un video che raccoglie una serie di situazioni in cui il Lecce, secondo il punto di vista non solo del presidente ma anche di diversi moviolisti intervenuti nel post-partita, sarebbe stato danneggiato da decisioni arbitrali discutibili. Alcuni di questi episodi, secondo l'analisi, avrebbero potuto influire sull’andamento delle gare, mentre altri lo avrebbero fatto in modo determinante.
Quattro errori che avrebbero cambiato il corso della gara
Nel primo gruppo rientrano, ad esempio, le scelte arbitrali nei match contro Cagliari, Fiorentina, Juventus e Lazio. In particolare, nella gara del Via del Mare contro i sardi, Fabbri espulse Dorgu per un fallo su Deiola, una decisione giudicata eccessiva dall’ex arbitro Bergonzi nel post-partita. Nella partita persa contro la Fiorentina, invece, a essere recriminato è stata una mancata espulsione per doppia ammonizione a Beltràn nel corso del primo tempo, per un fallo duro su Pierret. Errore che ha notato anche Calvarese nel post partita e che avrebbe portato i salentini a giocare in undici contro dieci per più di un'ora, la stessa situazione di quanto accaduto contro la Juventus per i contatti tra Renato Veiga e Krstovic e per il fallo su N'Dri nel finale di partita.

Contro la Lazio, lo stesso direttore di gara Fabbri è stato protagonista di altri due episodi controversi: nel primo tempo, dopo il gol del vantaggio del Lecce, ha espulso Pierotti per doppia ammonizione, considerata da Sticchi Damiani troppo severa. Nel secondo tempo, invece, non è stato sanzionato un tocco di mano in area laziale su una rimessa laterale, episodio che il VAR non ha ritenuto passibile di revisione per la presunta vicinanza tra il colpo di testa e il braccio del difensore.
Tre errori che hanno influenzato il risultato
Nel secondo gruppo rientrano tre partite particolarmente contestate. Il primo si è verificato nella partita persa al Via del Mare contro l’Udinese, una sconfitta maturata anche a causa di un clamoroso errore dell’arbitro Guida. Il direttore di gara, infatti, ha richiamato al VAR Bonacina per assegnare un rigore molto discusso nelle settimane successive, per un presunto fallo di Jean su Lovric. In quella stessa partita, è finito sotto accusa anche lo stesso Bonacina per non aver espulso Payero, autore di un fallo su Jean che avrebbe comportato la seconda ammonizione.

Il secondo episodio riguarda il match contro il Venezia, quando all'89 il direttore di gara, assieme al VAR, non hanno ravvisato un rigore per il Lecce a causa di un fallo di mano di Candè in area di rigore, con il difensore lagunare che aveva il braccio larghissimo, ma il direttore di gara Piccinini non ha considerato quel tocco di mano falloso.
Il terzo episodio riguarda la sfida contro la Roma. In quell’occasione, il Lecce è stato penalizzato da una mancata segnalazione di un doppio fallo nella stessa azione: prima una spinta e poi un tocco di mano di Dovbyk su Baschirotto, nell’azione che ha portato al gol decisivo dell’1-0 per i giallorossi.
Decisioni come queste – insieme a quelle contro Juventus e Fiorentina – se fossero state valutate correttamente, avrebbero potuto cambiare significativamente il destino della stagione del Lecce, magari garantendo una salvezza più serena, senza doverla conquistare all’ultima giornata.