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Niente distrazioni, come abbiamo sempre pensato ed hanno detto a più riprese i protagonisti: “non abbiamo fatto ancora niente”.
Lecce-Salernitana è stata la partita che ci aspettavamo: squadra ostica quella allenata da Castori, ben chiusa nella sua fase difensiva che gioca sugli errori degli avversari per punire e rintanarsi nuovamente. Può essere un calcio che non piace quello praticato dai granata, ed a noi non piace sicuramente, però in serie B paga. Perchè? Perchè nel campionato cadetto, a parte tre, quattro formazioni, tutte le altre non hanno in organico quella qualità che ti permette di scardinare una fase difensiva così corposa ed attenta in tutti i suoi elementi. Per sfortuna della Salernitana il Lecce fa parte di quelle poche squadre e, a parte una decina di minuti ad inizio ripresa, tra la seconda e la terza forza del campionato non c'è stata partita. Di un'altra categoria i giallorossi, ordinati, equilibrati, padroni dei movimenti in entrambe le fasi, hanno disputato una gara intelligente cercando di penetrare gli ospiti, finchè non ci sono riusciti. Poi, dopo il “ritorno” degli uomini di Castori ad inizio ripresa, il Lecce ha ripreso in mano le redini dell'incontro; Corini ha operato le sostituzioni che riteneva più idonee e la partita è scivolata verso i tre punti, grazie anche al raddoppio di Maggio su assist di Rodriguez (la prima bellissima rete è a firma Pettinari) senza che Gabriel effettuasse una sola parata degna di tal nome. Due a zero, ma il risultato non deve ingannare, perchè se il preciso assist dell'ottimo Tachtsidis, non avesse messo l'ex Trapani nella condizione di segnare, le squadre sarebbero andate al riposo sul risultato di parità e quando il tempo a disposizione diminuisce, la tensione sale ed era lì che voleva arrivare Castori. Eugenio Corini ed il Lecce non gliel'hanno permesso ed ora la distanza tra le due squadre in classifica è di quattro punti. Il tecnico giallorosso ha schierato la formazione che tutti si aspettavano, è andato sul sicuro, mettendo in campo sin dall'inizio gli uomini che ultimamente avevano dato le giuste garanzie; mentre nella ripresa ha gestito le sostituzioni sia per contrastare gli avversari e successivamente per dare minutaggio a chi gioca meno, preservando nello stesso tempo altri, perchè lunedì si ricomincia , a Pisa. Anche Castori ha messo in campo la formazione che ci si aspettava, con l'idea tattica che si conosceva alla quale il Lecce ha contrapposto il suo di atteggiamento, votato alla fase offensiva principalmente senza tralasciare quella difensiva. Difficilmente parliamo dei singoli nei nostri “sproloqui” di fine gara ma stavolta vogliamo fare un'eccezione ed è per il mister, vogliamo farla adesso perchè tra qualche partita potrebbe essere troppo facile: Eugenio Corini ha ereditato una formazione scesa rovinosamente dalla serie A e tutti sappiamo quanto le scorie di una retrocessione siano subdole; ha gestito i mal di pancia e tanti nuovi innesti, ha iniziato a lavorare con una squadra rimanendo sempre agganciato alle prime posizioni; poi con il mercato di gennaio ne ha allenata praticamente un'altra, di nuovo mal di pancia ed infortuni e tanti ragazzi giovani e stranieri.

Nel frattempo ha avuto il Covid ed ha dovuto assorbire le critiche ingenerose. Non si è mai dato per vinto, ci ha sempre creduto ed alla fine grazie al lavoro ed alla dirigenza che l'ha supportato contro tutti, è riuscito a trovare il bandolo della matassa, aiutato anche dalla squadra, composta da atleti per bene e che non l'ha mai abbandonato. Le cose importanti si costruiscono anche così. Non sappiamo come andrà a finire questo campionato, sappiamo però che all'orizzonte c'è il Pisa, squadra veloce, tecnica e sarà una partita di fondamentale importanza proprio come questa appena vinta contro la Salernitana. Abbiamo iniziato scrivendo che “non abbiamo fatto ancora niente”, ebbene, siamo certi che Corini in primis ne sia consapevole.

Non esistono partite facili a questo punto del torneo, testa bassa e lavorare, non ci sono altre ricette per raggiungere gli obiettivi.

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