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Il Lecce guadagna ancora una volta l'attenzione dei media nazionali. I giallorossi sono al secondo posto in Serie A in attesa delle partite di Milan e Juventus, dunque continuano ad essere la più grande sorpresa di questo campionato.

Dopo 5 giornate i punti in classifica sono ben 11: media da coppe europee per una squadra costruita per salvarsi all'ultimo. Non cambia l'obiettivo e D'Aversa ci tiene sempre a sottolinearlo in conferenza stampa.

Ieri la vittoria casalinga ai danni del Genoa, con rete di Oudin a dieci minuti dalla fine, dieci come il suo numero di maglia. Per celebrare il successo dei salentini, il responsabile dell'area tecnica Pantaleo Corvino è stato invitato da Radio Deejay e intervistato da Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa.

Caressa: “Pantaleo tu sei un po' vecchia generazione per modo di fare oppure ti sei piegato un po' all'algoritmo?”

Corvino: “Mi sento un avanguardista pur avendo un'età ed una certa esperienza. Nel calcio conosco la mia strada per arrivare a Roma, ma non sono un integralista che non cambia strada o non si aggiorna”.

Caressa: “Conta il fiuto per prendere uno come Krstovic però?”

Corvino: “Certo, abbiamo passato un periodo con il covid in cui era giusto aggiornarsi, con intelligenza artificiale e via dicendo. Ma spostarsi è la cosa migliore, toccare con mano. Hai più chance di indovinare e questo è fondamentale in club come il Lecce dove le idee sono davanti al portafoglio”.

Zazzaroni: “A me piace molto Almqvist, Krstovic mi ha sorpreso perché non lo conoscevo. Però fate giocare poco Strefezza”.

Corvino: “No, perché tieni conto che giocando con gli esterni offensivi che ripiegano per difendere, servono 4-5 esterni. Lavorano molto in verticale, Banda e Almqvist hanno caratteristiche diverse da Strefezza e Sansone. È logico che l'allenatore ha più risorse e compie delle sue”.

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