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Valeri Bojinov, ex attaccante del Lecce cresciuto nel Salento fin da giovanissimo con addosso la maglia giallorossa, ha raccontato, in diretta a "Calciomercato - l'Originale" su Sky, il suo rapporto con Zdenek Zeman, uno dei primi allenatori che hanno dimostrato con i fatti di credere in lui. 

Fino a gennaio con Zeman sulla panchina del Lecce, Bojinov ha segnato talmente tanto da guadagnarsi la chiamata della Fiorentina, club ambizioso che negli anni è arrivata a giocare la Champions League con regolarità. Da quel momento in poi, però, il bulgaro ha vissuto alti e bassi e non è più riuscito a confermarsi sui livelli visti con il Lecce. Ecco di seguito i retroscena svelati dal centravanti ex Manchester City e Juventus: 

Io con Zeman a Lecce ho discusso sempre. Perché lui diceva “questo per me non è calcio” quando io prendevo palla, destro e sinistro e facevo gol. Follia davvero. Ricordo ho fatto due gol a Brescia, Inter e Roma ed il giorno dopo alla riunione tecnica mi massacrava. Facevo due gol e per lui ne avrei dovuti fare quattro. Ricordo che ci discutevo sempre. Lui voleva che il gol arrivasse sempre grazie ai suoi schemi, ed al 433. La rete doveva arrivare grazie alla punta che tagliava dentro la difesa avversaria ed i due esterni che si inserivano. Lui voleva il gol con la sua tattica, non gli piaceva quando uno prendeva la palla, tirava e faceva gol”. 

Adesso l’attaccante ha un contratto in scadenza nel 2023 con il Septemvri Sofia, club che milita nella Serie A bulgara. Probabilmente il classe ’86 avrebbe potuto vivere una carriera diversa, ma problemi fisici e mancanza di continuità hanno condizionato il suo rendimento e non gli hanno permesso di mantenere le grosse aspettative che avevano nei suoi confronti tutti gli addetti ai lavori del calcio europeo.

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