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“Ho portato dentro di me il seme di una terra che non si può dimenticare. Una città che sa essere gioia, che sa essere vento. Un popolo che respira insieme, palpita, scuote come un'onda d'inverno, spinge con una passione incontaminata e pulsante, un faro che spacca il buio e vince qualunque notte. Una terra che tinge, che marca a fuoco, di sentimento e colore”, Marco Baroni, tecnico del Lecce, oggi ha diretto l’ultimo allenamento della formazione giallorossa, prima del cosidetto rompete le righe, e subito dopo ha scritto questo pensiero sul proprio profilo Instagram, raccontando le emozioni che ha provato in questa lunga ed appassionante stagione.

Marco Baroni è tornato nel Salento per vincere ancora, dopo aver ottenuto salvezza e promozione con i giallorossi da giocatore. Questa volta da tecnico era ancora più difficile e di sicuro aveva maggiori responsabilità, eppure ha saputo reggere la pressione e riportare la squadra del territorio nella massima serie, facendo impazzire di gioia un popolo intero.

Quando un anno fa è stato presentato in molti hanno storto il naso, anche perché nel suo curriculum c’erano diversi esoneri e due esperienze poco confortanti in Serie A. Lui, però, ha lavorato sodo, provando ad abbattere i pregiudizi con il gioco e la forza delle idee, nonostante nemmeno l’inizio di campionato sia stato esaltante.

Nelle prime giornate il Lecce stentava ma era più che altro a causa della difficoltà di amalgamare un gruppo che aveva all'interno tanti stranieri. Poi il campionato ha preso vita ed il Lecce ha scalato posizioni, fino ad arrivare in vetta, conquistando 71 punti in 38 partite, con 59 gol fatti e 31 subiti (miglior difesa) e con la miglior differenza reti (+28) tra tutte e 20 le partecipanti. 

Partita dopo partita Baroni ha preso in mano questi ragazzi ed ha costruito la sua squadra a propria immagine e somiglianza, tenendo sulla corda un gruppo composto da un mix tra giovanissimi e giocatori esperti e di categoria. Ha urlato quando serviva e chiesto calma nei momenti di maggiore euforia, non perdendo mai la bussola, sia nella gioia che nelle difficoltà. 

Non è mai facile vincere, è molto difficile farlo qui, in un ambiente che quando vuole sa essere trascinante ma anche umorale e fastidiosamente pressante. Forse lui, conoscendo già questa piazza, è riuscito a non farsi travolgere dagli alti e bassi del tifoso medio salentino, ma dopo le sconfitte o i quattro pareggi consecutivi di marzo in molti hanno chiesto la sua testa. 

Non conosciamo il suo futuro, adesso parlerà con la società ed insieme capiranno cosa è meglio fare per tutti. Di sicuro Baroni ha Lecce ed il Lecce nel cuore, al di là se il prossimo anno sarà ancora lui l’allenatore della squadra giallorossa. 

Ora è tempo di programmare e di compiere delle scelte per il bene di tutti, ma la storia è stata scritta venerdì e durante questa fantastica stagione. Tutto questo non si può dimenticare. 

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