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Il giorno dopo una sconfitta è sempre utile fermarsi un attimo e riflettere. Su ciò che è stato, su ciò che ha portato a quel risultato e su cosa si può fare per evitare che quanto accaduto si ripeta.

Nel calcio si sa, la ricerca del capro espiatorio è il gioco preferito di molti. Dare la colpa a qualcuno libera dalla responsabilità gli altri ed allora ci si sente più leggeri. Negli ultimi tempi Gabriel Strefezza, capitano e trascinatore del Lecce nelle due stagioni di Baroni sulla panchina giallorossa, è spesso punzecchiato da una parte di tifoseria, quasi rappresenti un problema per la truppa di D’Aversa.

Ieri il brasiliano non ha brillato, come tutti i suoi compagni. Ha giocato una partita attenta in fase difensiva e poco coraggiosa davanti. Non ha mai provato il dribbling e non è riuscito a creare la superiorità numerica che forse avrebbe reso la gara contro la Juventus meno noiosa. Gabriel ha i colpi giusti per poter essere protagonista in Serie A e lo ha dimostrato lo scorso anno, nello stesso modulo ma in una squadra che interpretava il 433 in un modo diverso.

Ecco allora spiegata la seconda parte del nostro titolo. Il sistema di gioco di Roberto D’Aversa prevede che i due esterni attacchino la profondità, allarghino le maglie avversarie e puntino l’uomo. Lameck Banda riesce a fare tutto questo a grande velocità e rappresenta una spina nel fianco continua per le difese avversarie, che non riescono a tenerlo a bada o sono costrette ad usare le maniere forti.

Chiedere a Strefezza questo tipo di lavoro non porta ai risultati sperati perché l’ex Spal ha caratteristiche differenti ed è abituato a rendersi pericoloso con la palla tra i piedi. Se pensiamo al Parma di D’Aversa, una squadra che per due anni ha illuminato la scena in Serie A, vediamo che in una stagione c’erano da una parte Kulusevski e dall’altra Gervinho, due giocatori che con le dovute proporzioni assomigliano parecchio ad Almqvist e Banda.

L’esterno dello Zambia tornerà presumibilmente per la sfida contro l’Udinese, prevista il prossimo 23 ottobre alle ore 18:30. Fino ad allora, D’Aversa punterà su Strefezza e Sansone, con quest’ultimo che sta recuperando le migliore condizione e non vede l’ora di dimostrare le sue qualità anche in giallorosso. Il capitano è un valore aggiunto per questa squadra e lo ha dimostrato già contro Salernitana e Genoa.

Ora bisogna preparare al meglio la partita contro il Napoli. Una gara difficile che il Lecce dovrà affrontare con un atteggimento diverso rispetto a quello visto ieri a Torino: tanto coraggio e zero paura. 

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