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Immagina passare nel giro di tre anni dai dilettanti alla Serie A. Immagina esordire nel calcio dei grandi contro l'Inter e doversela vedere con un certo Romelu Lukaku.

Non è una favola, ma la storia di Federico Baschirotto, uno dei personaggi di maggiore interesse in Lecce-Inter. Complicatissima, a tratti eroica la partita dell'ex Ascoli. Impiegato in un ruolo non suo, al centro della difesa, ha dato fondo a tutto il suo spirito di sacrificio per la causa comune. Più di qualcuno nei giorni antecedenti la partita lo aveva detto a mo' di provocazione: “Mettiamo Baschirotto su Lukaku”. Con quel fisico possente, d'altronde, il venticinquenne di Nogara sembrava l'unico in grado di poter contenere (o perlomeno provarci) l'eccezionale strapotere fisico del centravanti belga.

E alla fine è andata proprio così. I risultati, a dire il vero, sono stati al di sopra delle attese. Baschirotto ha subìto, come il resto della squadra, l'impatto con la categoria (e con un avversario fortissimo) nei minuti iniziali. Ma quel gol a freddo, che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, non ha piegato il Lecce, che ha preso fiducia e ha reagito a testa bassa. 

Tignoso, aggressivo, ruvido. Emblematica l'entrata su Lautaro che ha fatto infuriare i nerazzurri, che invocavano un espulsione. Baschirotto contro l'Inter non si è mai tirato indietro. Su ogni pallone vagante, in ogni duello ha fatto la voce grossa, ringhiando sui nerazzurri. Ecco, un giocatore così è l'emblema di ciò che dovrà essere il Lecce in questo campionato: una squadra che non lascia nulla di intentato, che non ha paura dei suoi avversari che sfrutta la grinta e l'intensità per ripianare il gap tecnico con le squadre più quotate.

Quello che Baschirotto ha saputo creare sin da subito è il legame con il pubblico. Non è passato inosservato ai 25mila del Via del Mare come l'ex Ascoli, dopo alcuni interventi o anticipi sugli avversari, si voltasse verso gli spalti gremiti dei suoi sostenitori invocando a grandi gesti un aumento dei decibel nel tifo. Un altro elemento che potrà essere un punto di forza in questo campionato: la spinta del pubblico, che con l'Inter ha fatto la differenza e che dovrà fare la differenza per tutto il torneo.

Baschirotto per una notte ha portato la classe operaia in paradiso. Ha tenuto testa a Lukaku, in quello che alla vigilia sembrava un duello impari. Il belga venne acquistato un anno fa dal Chelsea per circa 90 milioni di euro. Ne sono serviti circa 200 mila invece al Lecce per strappare il terzino all'Ascoli. Eppure il calcio ha compiuto ancora una volta il suo miracolo. Perché le valutazioni sulla carta valgono ma fino a un certo punto: unico giudice inappellabile, alla fine, è solo il campo. E il campo ha detto che Baschirotto è un giocatore da Lecce, col temperamento da Lecce, con la voglia di emergere e di dar tutto per la maglia che gli ha fatto guadagnare il rispetto e la fiducia dalla piazza leccese.

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