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È stata una settimana ricca di novità in casa Lecce con il club giallorosso che in occasione del CDA ha aperto un nuovo capitolo storico.
Oltre alla nomina di Sandro Mencucci come nuovo amministratore delegato, sono stati introdotti ufficialmente nell'assetto societario tre nuovi soci che insieme hanno acquisito il 10% del club.
Stiamo parlando del banchiere italo-svizzero Boris Collardi, del colosso indonesiano Alvin Sariaatmadja e dell'imprenditore italo-svizzero Pascal Picci.

Come avvenuto lo scorso aprile con l'ingresso di Luciano Barbetta, la cordata in questione ha acquisito quote societarie che sono state cedute proporzionalmente e gratuitamente dagli altri soci, facendo così immettere liquidità direttamente nelle casse societarie.
Si allarga quindi la base sociale del Lecce, che vanta attualmente sette soci: a seguire la ripartizione esatta delle quote.

-René De Picciotto: 31.4%
-Saverio Sticchi Damiani: 23.2%
-Corrado Liguori: 14.4%
-Collardi, Sariaatmadja, Pascal: 10%
-Luciano Barbetta: 10%
-Silvia e Dario Carofalo: 9.36%
-Alessandro Adamo: 1.6%

La società giallorossa si è sempre contraddistinta per la sua salentinità, un fattore che negli anni ha unito tutti gli imprenditori che la compongono, rendendo il club un esempio più unico che raro.
Con l'ingresso di nuovi investitori l'elemento territoriale è rimasto invariato in quanto Collardi e Pascal sono cresciuti nel Salento e tengono molto alla propria terra, ma il Lecce ha compiuto uno step ulteriore. L'ingresso di una delle potenze economiche più grosse dell'Indonesia fa capire come nelle intenzioni ci sia un'espansione del marchio US Lecce non solo fuori dal sud-Italia ma anche oltre i confini nazionali. In conferenza stampa il presidente Sticchi Damiani ha introdotto così questa piccola svolta societaria:

"Oggi è una gran bella giornata per la storia del Lecce calcio. Dal 2015 ad oggi abbiamo fatto un percorso non solo di successi sportivi ma anche di grande crescita del club partito dalle macerie di Serie C e ristrutturato in tutti gli aspetti. Siamo stati un modello unico con più soci legati al territorio con passione verso il territorio, non per business. Via via nel tempo la compagine si è arricchita attraverso riflessioni attentissime su singoli investitori che si avvicinano al nostri club. Gli investitori devono avere una serie di valori etici e morali. Oggi raggiungiamo un ulteriore step di altissimo livello. Una compagine che ha potenzialità per crescere anche riadattando gli equilibri del club. Se un domani alcuni soci volessero diminuire le proprie quote, abbiamo la possibilità di assorbire un'uscita senza scossoni."

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