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A Firenze il Lecce ha perso a causa di un autogol commesso da Antonino Gallo. Il laterale palermitano, infatti, ha infilato il proprio portiere nel tentativo di anticipare Gonzalez, esterno d’attacco viola. In quell’occasione avrebbe potuto provare a rinviare con il piede meno forte, ma ha scelto il suo sinistro ed ha sbagliato. Quell’errore è costato un punto alla truppa di Baroni che, dopo quel momento, ha sofferto poco ma ha creato solo un’occasione da gol.

Ieri il Lecce ha perso di nuovo a causa di un autogol. Questa volta per un concorso di colpe tra Falcone e Gallo, con il primo che pare avere più responsabilità del secondo. Il terzino non è stato pulito nell’intervento ma il suo tocco ha ammortizzato la sfera che Falcone non è riuscito a bloccare, lasciandola scivolare in rete in modo beffardo.

Crediamo che questi due errori non siano figli di limiti tecnici ma, piuttosto, di un blocco mentale del quale questa squadra non riesce più a liberarsi. Entrambe le volte c’è stato un difetto di comunicazione, con i due che non hanno capito le intenzioni del compagno ed hanno combinato il pasticcio.

Qui, ovviamente, nessuno vuole trovare colpevoli o addossare le colpe delle sconfitte a qualcuno. Da questi schiaffi si deve trarre qualcosa di buono, di positivo. Per crescere, migliorare ed evitare che questi errori si ripetano e possano compromettere un percorso, in ogni caso, positivo.

Adesso la Sampdoria, una partita nervosa e importante. Serviranno energie psicofisiche e voglia di riscatto. Il nostro portiere è ancora di proprietà del club blucerchiato e contro la squadra proprietaria del suo cartellino vorrà certamente rifarsi, dimostrando l’errore commesso quando hanno deciso di non puntare più su di lui.

Servirà una gara da Lecce ed il pubblico visto ieri sulle tribune del Via Del Mare. Zero fischi, zero mugugni, ma solo sostegno verso un gruppo che si sta giocando qualcosa di veramente importante. 

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