header logo

Aljosa Asanovic, ex calciatore del Napoli e da gennaio allenatore dello Zambia, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport per parlare di Lameck Banda, ultima scommessa di Pantaleo Corvino.

AFFARE?

“Si, ma anche per Lameck i salentini rappresentano una grande opportunità. Aveva offerte da club prestigiosi come Anderlecht e Besiktas, però con i giallorossi può giocare tante partite, imparare la tattica e fare la differenza. Corvino ha scelto un’ala completa, che detta assist, vede la porta e sa calciare con entrambi i piedi”.

ESORDIO IN NAZIONALE A MARZO

“Lameck si stava esaltando in Israele, così ho chiesto alcune informazioni su di lui. Mi dissero che era pigro, un po' svogliato negli allenamenti. Durante il raduno, però, mi ha convinto in pochi istanti: si impegnava e faceva giocate pazzesche, rivelandosi un giocatore importante per noi”.

AMBIENTAMENTO ALLA SERIE A

“Il vostro campionato è molto tattico e per Lameck si tratta della prima esperienza in Europa. Parliamo di un 21enne che troverà un nuovo clima, cibo diverso da quello che ha mangiato di nuovo, una lingua e una cultura a lui sconosciute. Magari Ceesay gli darà una mano ed insieme formeranno una coppia d’attacco tutta africana”.

ASSISTMAN O BOMBER?

“Nell’ultima stagione ha segnato 7 gol, ma dimostra in ogni gara di saper mandare in porta i compagni. Per questo motivo sono convinto che possa diventare un big. Aggiungeteci che è velocissimo, ha accellerazione, è bravo nel cross e nel dribbling”.

COSE DA MIGLIORARE

“Sicuramente dal punto di vista tattico. Lecce, però, è il posto giusto per crescere: dalle posizioni in campo all’interpretazione delle due fasi. Oggi è un’ala che può agire su entrambe le fasce, per cercare il fondo o giocare a piede invertito. L’ho provato mezz’ala, in futuro potrebbe far bene anche in quella posizione”.

PARAGONE

“Banda non ha ancora raggiunto un livello da top, ma è simile a Camoranesi, in comune hanno la corsa. Lameck non è alto, però resiste all’impatto con gli avversari. Di sicuro deve applicarsi di più nella fase difensiva”. 

DOPO LA FIRMA

“L’ho sentito per messaggio. Quando l’ho incontrato la prima volta, mi aveva raccontato della sua voglia di giocare in Europa. Lecce non è il punto d’arrivo, ma il posto dove lavorare sodo per affermarsi ed alzare l’asticella. Tra qualche anno potrebbe essere in un top club”. 

Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"