"
Sinceramente non riesco ad entusiasmarmi nella lettura di tutti questi comunicati ufficiali: algoritmi, proiezioni, retrocessioni a tavolino. Fin dal primo minuto ho detto che l’unico verdetto lo dovrà dare il campo e, tra mille difficoltà, siamo pronti a ripartire”.
Questo il pensiero del presidente del Lecce,
Saverio Sticchi Damiani, in un'intervista rilasciata al
Corriere dello Sport.
Il
dirigente giallorosso dice la sua sull'ultimo consiglio federale: "
Ha fatto un passo avanti, venendo incontro alle attese delle società ed allontanando l’ipotesi che a determinare una classifica con decisioni radicali siano calcoli matematici. Prima si ipotizzava di ricorrere ai playoff o ai playout solo in caso di mancata ripresa del campionato e si pensava di ricorrere agli algoritmi in caso di sospensione per sopraggiunti problemi. Ora invece l’ipotesi di una decisione affidata al terreno di gioco con l’eventuale disputa dei playoff o playout sembra ammessa anche nel caso in cui vi sia una interruzione imprevista del torneo. Ripeto, è una prima interpretazione dopo una sommaria lettura del comunicato finale, che va approfondito, ma il punto base è che al centro del discorso torna il risultato del campo, non astruse formule matematiche. Intendiamoci, non è scomparso il termine algoritmi però mi sembra relegato ai margini di una vicenda sportiva che, a quanto pare, sarà decisa dal valore e dalle prestazioni delle singole squadre. Bloccare le retrocessioni? Non si è mai parlato di blocco, bensì di retrocessioni che in caso di nuovo e definitivo stop sarebbero maturate solo se aritmetiche rispetto alle partite mancanti. Sarebbe stato ingiusto non far salire il Benevento, esattamente quanto far retrocedere il Lecce terzultimo nel caso in cui non si fosse più ripartiti, con 12 gare da disputare e tutti gli scontri diretti da giocare».
Sticchi dice la sua sulla
curva dei contagi: "
La curva del virus si sta abbassando sempre più, per cui spero che si possa arrivare al 2 agosto sapendo chi conquisterà lo scudetto e chi retrocederà. Sono tanto fiducioso che coltivo ancora un sogno: vedere nelle ultime partite dei tifosi sugli spalti, sia pure in numero ridotto ed assicurando il distanziamento".