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Sono da poco trascorse le nove del mattino e il sole picchia forte sul manto verde dell’Acaya. Il Lecce sta mettendo benzina nelle gambe prima della partenza per il ritiro di Folgaria: d’ora in avanti si farà sul serio, in vista dell’inizio della prossima stagione.

Vedendo il gruppo dei giallorossi balza subito qualcosa all’occhio: no, non si tratta dei capelli biondi ossigenati di Majer alla Gascoigne. Soffermandosi sui nuovi acquisti, in particolare, si capisce immediatamente che il Lecce quest’anno ha deciso di mostrare i muscoli. Tuia, Bjarnason, Blin e da ultimo anche Olivieri, sono tutti giocatori fisicamente molto strutturati. L’impressione è che per centrare il bottino grosso e rinforzarsi rispetto alla trascorsa stagione il direttore Pantaleo Corvino stia puntando su calciatori dalla stazza e dall’atletismo non indifferenti. 

Quando la squadra finisce di compiere le ripetute di routine (aprono la fila i senatori, Mancosu e Lucioni), in mezzo al campo arriva il mister, Marco Baroni. Cappellino in testa, per proteggersi dal sole che via via diventa sempre più cocente, e indicazioni per tutti, nel corso dei vari esercizi che compongono la seduta. Tanto lavoro palla al piede, durante il quale il tecnico non lesina istruzioni ai suoi ragazzi.

Curiamo sempre il gesto tecnico, anche nel passaggio, dice, individuando e trasmettendo da subito l’importanza del lavorare al meglio il pallone in fase di possesso per dare qualità alla manovra. E poi, ancora, “Ritmo, ritmo!” urla a gran voce. Il Lecce, presentandosi ai blocchi di partenza come una big della prossima serie B, sarà chiamato, nella stragrande maggior parte dei casi, a fare la partita. Dare ritmo alla manovra, muovere velocemente il pallone e non assopire l’andamento dell’incontro è un aspetto fondamentale, per spezzare gli equilibri del match. Il Lecce dovrà leggere comandare il gioco e non subirlo, come ogni grande squadra che si rispetti, a tutti i livelli. “Passiamola anche divertendoci”, indica inoltre Baroni. Se una squadra gioca a calcio e si diverte, percependo la bellezza del suo gioco, d’altronde, le percentuali di successo aumentano a dismisura. 

Infine, un alert che presumibilmente sarà un mantra nel corso di tutta la stagione: “Ci vuole fame di gol”, urla Baroni ai suoi. La fame, la voglia di arrivare, di riprendersi la massima serie, un ingrediente imprescindibile nelle idee che ha il tecnico toscano per la sua squadra. L’ambizione, ça va sans dire, è il sacro fuoco che spinge il progresso e alimenta i grandi successi. Quelli che vuole ottenere il Lecce del futuro, lavorando duramente a partire dal presente. 

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