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Lunga intervista a "Il Corriere dello Sport" per Marcello Carli. Tra gli argomenti affrontati dal Direttore sportivo del Cagliari la costruzione della rosa in estate, il rapporto con il presidente Giulini, il momento della squadra. L’ARRIVO IN ROSSOBLÙ "Aprile 2018, avevo voglia di rifiatare e ripartire al momento giusto dopo tanti anni ad Empoli. Invece all'improvviso Giulini mi spiegò il momento difficile del Cagliari e mi propose di lavorare già dal finale di un'annata difficile. Un cammino complicatissimo che ci diede la grande gioia della salvezza a Firenze, quando tutto sembrava perduto”. IL PRESIDENTE  “È un vero ambizioso, un uomo sveglio, forte, vive per il Cagliari. Lavora, ragiona in funzione del club, di una classifica e di conseguenza per la felicità di un popolo. I sincronismi sono quasi automatici, è il bello di un'avventura che vorremmo non finisse mai". ALZARE L’ASTICELLA "Sul mercato abbiamo lavorato d'equipe, eravamo su Rog già da gennaio, il suo adattamento è stato perfetto. Crescerà. Nainggolan? Il Cagliari è la sua famiglia, per lui è essenziale sprigionare la forza fisica e la sua indiscutibile tecnica. Di Nandez il presidente si è innamorato di lui dal punto di vista calcistico, mancava sempre un centimetro per arrivare al traguardo, poi siamo tutto. Simeone? Una bella volata, anche Maran è stato convincente. Il mister è molto bravo, con uno staff invidiabile. Obiettivi? Il prossimo allenamento, da svolgere al top”.
Ciro e Michele, eroi senza tempo
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