Ferrario lascia il calcio giocato: "E' stato un bel viaggio, ma non posso più continuare"
Lascia il calcio a soli 35 anni, età insolita ormai per i professionisti, ma il problema al ginocchio che lo tormenta sin dai tempi di Lecce gli ha impedito di continuare il sogno che dura da quando aveva 7 anni.
Stefano Ferrario, l'ultima stagione nel Tre Fiori, annuncia il suo addio attraverso un lungo post lasciato su Instagram nel quale campeggiano solo foto con la maglia giallorossa:
"È la consapevolezza che ti fa capire e prendere delle decisioni che se fossero dettate dal puro istinto e passione sarebbero rimandate a data da destinarsi .
È stato un bel viaggio iniziato a 7 anni per caso grazie ad una amicizia e continuato accompagnando tutta la mia vita fino ad oggi.
È stato un piacere cavalcare i campi di tutti gli stadi d’Italia , di lottare ,gioire piangere e rosicare ma sempre con l’idea di crescere !
Gli infortuni hanno accompagnato tutta la mia carriera fino da quando ero un pulcino, impedendomi di essere convocato per la nazionale , fino a disputare gare in condizioni limite ma determinato a raggiungere l’obiettivo !
Mi sono tolto delle soddisfazioni che erano dei sogni nel cassetto da piccolo , e avrei fatto a meno di alcuni momenti bui che sono stati pesanti da sopportare ma che mi hanno fatto maturare come uomo sia per le prove che si sono presentate,sia per l’integrità e lealtà che ho dovuto avere e dimostrare.
In tutto questo percorso devo ringraziare sopratutto alcune persone , i miei genitori che hanno fatto i sacrifici stando ore in macchina al freddo solo per farmi vivere la mia passione , mia moglie che si è dedicata ad una vita bella ma piena di rinunce , rinunce che sono servite per creare la mia famiglia di oggi .
Alcuni allenatori che mi hanno lasciato qualcosa di umano nella mia crescita come Fontolan in primavera , Atzori e D’aversa che vale più di ogni spiegazione tattica.
Il mio Fisiotrepista Ivano che da quando ho avuto il problema al ginocchio mi ha permesso di continuare a giocare fino ad oggi quando molti medici di serie A mi davano per spacciato .
Nel ultimi periodo venivo richiesto dalle squadre più per sistemare il gruppo negli spogliatoi che determinare in campo ed e’ si gratificante ma la passione più forte rimaneva lottare in campo ed qua che la mia consapevolezza si incontrava con la realtà .
Fisicamente non posso più continuare a rimanere nel calcio giocato ma in futuro non si può mai dire.
Nel frattempo grazie per tutto quello che mi hai trasmesso è stato un piacere viverle con te ⚽️ ❤️
A presto
Ferro ".
Nel Lecce ha conosciuto il calcio ad alti livelli, arrivando a disputare persino la Serie A. Quarantadue partite un gol nella sua prima esperienza, poi 4 partite al suo rientro dopo il prestito al Parma.
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