Fascetti: "Babacar e Lapadula? Ecco perchè non rendono a Lecce"
Eugenio Fascetti, doppio ex tecnico di Lecce e Torino, ha fatto il punto della situazione in casa giallorossa in un’intervista concessa al Nuovo Quotidiano di Puglia.
L'allenatore nato a Viareggio, guidò il Lecce alla sua prima promozione in Serie A nel 1984-1985 ed era sulla panchina dei salentini quando questi, ormai retrocessi in Serie B, nel 1986 sconfissero la Roma all'Olimpico per 3-2, interrompendo la rincorsa allo scudetto dei romanisti, scudetto assegnato alla Juventus.
Questo il suo pensiero: “Il Lecce l’ho visto diverse volte. Ha giocato spesso bene in trasferta, ma adesso deve cominciare a vincere in casa, dove evidentemente paga le difficoltà quando si scopre. Liverani è bravo, e magari i giocatori danno il massimo, ma la serie A richiede tanta qualità. E sul piano della qualità della rosa, il Torino ha ben altre carte. Lotta salvezza? Credo che saranno in cinque a contendersi la sopravvivenza in A, oltre a Lecce, Genoa, Spal e Brescia, io ci metto ancora la Sampdoria”.
Fascetti prosegue: “Saponara, per il Lecce, è un bell’acquisto, ha il colpo del giocatore, salta l’uomo, Babacar e Lapadula sono dei buoni giocatori che forse pagano il fatto di doversi anche sacrificare nella fase difensiva. Serve qualcuno importante in difesa. In questo girone di ritorno c’è bisogno di calciatori che facciano la differenza, capaci di giocate autorevoli. La società ha saputo riportare la A a Lecce, saprà difenderla. Con il contributo di tutti”.
Il doppio ex fa poi un tuffo nel passato: “La prima volta in A, per me da allenatore, per il Lecce, la prima volta in casa nello stadio tutto nuovo, quello del miracolo Rozzi, almeno 50mila sugli spalti, una coreografia giallorossa che mozzava il fiato, la colonna sonora di una grande passione che a Lecce non è mai tramontata. Avremmo vinto contro il Torino se Paciocco non avesse sbagliato il calcio di rigore. Finì 0-0. Differenza tra i due club? A Torino fu una passeggiata, a Lecce, dove mi fermai per tre anni, fu un’avventura magica”.
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