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Durante la puntata di PL Talk, in onda sul canale Twitch di PianetaLecce, è intervenuto il giornalista de “Il Quotidiano di PugliaFrancesco De Pascalis per analizzare la situazione del Lecce. Queste le sue parole:

L'analisi degli episodi arbitrali e un commento su Open Var

Tanti tifosi mi hanno mandato video dei torti arbitrali subiti dal Lecce. Credo che Open Var sia la trasmissione più inutile che ci sia: commentare decisioni già prese non serve a niente. Quello che mi ha dato fastidio nella partita di sabato è stato l’atteggiamento del direttore di gara, che nelle situazioni dubbie ha sempre favorito la Juventus, come succede spesso quando una piccola affronta una grande. Ancora più grave è che i quotidiani sportivi non hanno minimamente trattato queste situazioni, e che nessuno dei moviolisti li ha bocciato Zufferli, tranne Ciccio Graziani su SportMediaset XXL.

 

Oltre alle decisioni arbitrali, la cosa più assurda è che nel contatto tra Krstovic e Renato Veiga il VAR non sia intervenuto, nonostante la dinamica fosse chiarissima. I due si stavano contendendo il pallone, ma Krstovic era riuscito a superare Veiga, che per fermarlo lo ha trattenuto vistosamente: quello è un fallo netto, da punizione ed espulsione.

Per quanto riguarda invece il fallo di Kelly su N’Dri, capisco che il VAR non potesse intervenire per regolamento, ma anche in quel caso si tratta di un fallo evidente, che non è stato fischiato. Sono convinto che non sia stato assegnato perché avrebbe messo l’arbitro in una posizione scomoda: il Lecce avrebbe avuto l’opportunità di pareggiare in casa di una grande. La direzione di gara, così come il mancato intervento del VAR, è stata sintomo di una delle due cose: o inadeguatezza, o malafede. E io sono convinto della seconda.

Un’altra cosa che mi colpisce è che, quest’anno, i torti arbitrali che subiamo costantemente passano completamente inosservati, mentre l’anno scorso venivano almeno riconosciuti. È per questo che chiedo alla società di prendere una posizione chiara contro una situazione che ormai è diventata insostenibile.

Juventus Lecce il fallo su krstovic

Un campionato sottotono del Lecce

È normale che, lungo un percorso, possano esserci degli intoppi. Io continuo a pensare che la squadra, rispetto agli anni passati, sia più forte. Purtroppo, però, quest’anno si è creata una serie di situazioni spiacevoli, tra cui una frattura sempre più evidente tra una parte della tifoseria e la società.

Sapevamo fin dall’inizio che anche quest’anno il Lecce avrebbe dovuto lottare fino all’ultimo secondo per mantenere la categoria. Per riuscirci, è necessario anche valorizzare alcuni giocatori e investire una parte di quei ricavi per acquistare giovani prospetti.

Capisco i tifosi a cui non interessano molto gli aspetti economici, ma ora non è il momento di fasciarsi la testa: siamo ancora pienamente in corsa, e nelle prossime sei partite abbiamo tre sfide alla nostra portata, dove possiamo fare punti. Nelle altre tre, contro Atalanta, Napoli e Lazio, servirà anche un pizzico di fortuna. Ma i conti, come sempre, si faranno alla fine.

Analisi delle prossime sei partite di campionato

Secondo me ci si salva solo giocando con il sangue agli occhi, con uno stadio che ti spinge per tutti i novanta minuti. Le tre partite contro Como, Verona e Torino saranno decisive: affronteremo squadre che ormai hanno poco da chiedere al campionato.

Io continuo a guardare il bicchiere mezzo pieno: siamo a due punti dal terzultimo posto e, nella prossima giornata, c’è lo scontro diretto tra Empoli e Venezia, dove una delle due perderà punti. In questo momento il Venezia sembra stare meglio a livello mentale, ma se dovesse perdere a Empoli, si riapre tutto. Nella peggiore delle ipotesi potremmo ritrovarci terzultimi a un solo punto dalla salvezza. Ma non vuol dire che siamo in B. Io mi ricordo il Crotone di Nicola o l’Empoli dell’anno scorso: questo è il tipo di campionato che ci aspetta, e dobbiamo essere pronti mentalmente.

La quota salvezza resta bassa, a meno che non inizino a regalare punti, cosa che può succedere anche contro di noi. Io ripartirei dalla prestazione vista contro la Juventus: mi ha sorpreso. I punti si possono fare con tutti. È chiaro che contro Napoli o Atalanta parti sfavorito rispetto a match come quelli con Torino o Verona, ma il calcio è strano, e può succedere di tutto.

L’Empoli, ad esempio, ha tantissimi infortunati e una tifoseria che non è per nulla soddisfatta: non sono messi meglio di noi.

Analisi del Como


Mi ha impressionato molto il primo tempo del Como: giocano davvero bene. Per questo sarà fondamentale pressarli alti e non concedere spazio, soprattutto in mezzo al campo, dove hanno tanta qualità.

Sulle fasce poi possono contare su giocatori come Diao, Strefezza, Da Cunha e altri elementi molto rapidi e tecnici. In avanti sono pericolosi, ma il loro punto debole è la difesa: subiscono parecchi gol.

Detto questo, al di là di come giocano loro, devi essere tu a cercare di fare risultato con ogni mezzo. È il momento di tirare fuori tutto.

La contestazione

Attorno al Lecce, in questo momento, non c’è un ambiente positivo, e di questa situazione dobbiamo prenderci tutti le nostre responsabilità. Il tifoso ha il diritto di dire ciò che vuole, anche perché paga il biglietto. Ma deve anche assumersi la responsabilità di quello che dice. Secondo me, una tifoseria matura dovrebbe prima di tutto sostenere la squadra, e poi, a fine stagione, tirare le somme.

Ritengo che siamo di fronte a una società seria, che ha investito tanto, dallo stadio al centro sportivo, e non penso che abbia intenzione di buttare tutto alle ortiche.Le critiche alla società le comprendo perché il risultato sportivo viene prima di tutto, ma contro il Como servirà l’apporto di tutto il pubblico per tutta la partita. 

Durante la partita contro il Venezia, i commentatori di DAZN notavano che il pubblico del Via Del Mare stava protestando perché il Lecce non riusciva a segnare. Per fortuna, Baschirotto ha risolto la situazione, ma in quel momento le cose stavano andando proprio così.

Un errore della società

Secondo me non siamo riusciti ad individuare uno staff tecnico che potesse iniziare un progetto tecnico pluriennale, così come accaduto con Liverani e con Baroni.

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