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Il Salento è in festa: il Lecce è tornato in Serie A. È la terza promozione per Sticchi Damiani e soci, la seconda in massima serie. Un successo che premia il lavoro svolto negli ultimi due anni: al secondo tentativo, nonostante il progetto fosse triennale, i giallorossi tornano a riveder le stelle. Ecco le parole del presidente.

“Questa è la Serie A di un gruppo meraviglioso che nasce da lontano quando due anni fa decisi di portare Corvino per iniziare un progetto tecnico basato sui giovani. Il progetto era triennale ma abbiamo ottenuto l’obiettivo in due anni vincendo il campionato di Serie B che per me è quello più difficile di sempre. 

La coppa è prestigiosa, ci tenevo ad arrivare primo, è una soddisfazione che i ragazzi meritavano. Oggi sentivamo la spinta del salento, questa squadra ha una forte identificazione col territorio. Questo è il terzo campionato che vinco in cinque anni di presidenza, sono felice e orgoglioso.

Sono felice perché in questi anni di lavoro la gente ha capito che operiamo con correttezza e trasparenza, per questo dedico la promozione alla gente. Quest’anno Corvino e Trinchera hanno rivoluzionato tutto, Baroni e il suo staff badando al sodo hanno fatto una squadra equilibrata che ha giocato un grande calcio, molti giocatori hanno reso al massimo. 

Abbiamo una squadra di giovani di proprietà, arriviamo in A in modo diverso rispetto a due anni fa. De Picciotto? È un equivoco che va chiarito. Ci possono essere delle uscite dettate non dalla volontà di ferire, la sua finalità era a fin di bene, questa è la promozione di tutte le componenti della società. Due anni fa dissi a Corvino di venire a fare qualcosa che non aveva mai fatto, gli ho detto di tornare a casa a fare un capolavoro. Con Baroni non abbiamo ancora parlato di futuro, ci sarà tempo per farlo.”

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