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Avrebbe ricavato circa 460mila euro, raggirando i clienti di una banca. Un ex direttore di filiale è stato raggiunto da un avviso di conclusione delle indagini preliminari: si tratta di un 54enne di Vernole, che dovrà rispondere dell’accusa di appropriazione indebita.

L’indagato ha a disposizione venti giorni per esigere di essere interrogato o per fornire memorie difensive, prima che il pm avanzi la istanza di rinvio a giudizio.

Nell’avviso di conclusione, la banca è tra le parti offese assieme a tre clienti.  Nell’inchiesta, avviata dal pm sono collegati tre distinti procedimenti. Le indagini hanno preso il via dalla querela di una coppia, esposta a dicembre del 2021. Successivamente, nel mese di giugno del 2022, è arrivata la denuncia di un altro cliente.

Da quanto emerso, i fatti si sarebbero verificati per circa dieci anni e nello specifico dal 2013 al 2022, tra Scorrano, Muro Leccese ed Otranto.

Il dipendente dell’istituto bancario è imputato di essersi appropriato della somma totale di quasi 460mila euro, ricoprendo negli anni, la qualifica di direttore di filiale e poi di consulente. Anzitutto, l’indagato avrebbe ricavato nell'insieme circa 380mila euro, dai conti correnti di una coppia, con cui aveva un rapporto di fiducia. Nel particolare, l’uomo avrebbe sottratto le somme di denaro in diverse circostanze, attraverso la falsificazione delle firme dei clienti. Secondo l’accusa, il dipendente bancario sfruttava della disponibilità di fogli firmati dalla coppia in bianco o nella persuasione di eseguire operazioni di investimento in strumenti finanziari che, dopo accertamenti, non sono mai avvenute. L’uomo di Vernole si sarebbe appropriato illegalmente del denaro dei due clienti, tramite l’emissione di assegni in favore di terze persone o attraverso prelevamenti allo sportello, in assenza dei titolari del conto corrente senza alcun permesso.

L’indagato è incriminato di essersi appropriato in modo illegale di 79.988 euro da un’altra cliente della banca, con un modo di fare identico a quello usato in precedenza. In base all’ipotesi accusatoria, avrebbe sottratto numerose somme di denaro dai conti correnti della donna, attraverso la falsificazione della firma o emettendo assegni in favore di terze persone. In più, tramite prelievi allo sportello sfruttando l’assenza della cliente.

L’uomo è stato successivamente licenziato dalla banca. Adesso si aspettano gli sviluppi della vicenda giudiziaria e il 54enne corre il rischio di finire sotto processo per appropriazione indebita.

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