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Stefano Trinchera si è presentato alla stampa come nuovo direttore sportivo del Lecce. Di seguito le sue parole.

“Essere qui per me è un’emozione fortissima. È un motivo di vanto, sono leccese e Lecce è una grandissima piazza, con grande blasone. Pensare di essere un tassello importante in questa società è un qualcosa di straordinario. È un sogno che si avvera. Quando ho iniziato a fare questo lavoro speravo di avvicinarmi alla professionalità e allo stile di Pantaleo Corvino. Lo considero un maestro, se non il più bravo di Europa sicuramente è fra i top. Se dovessi riavvolgere il nastro, rispetto a cinque anni fa sono cambiate tante cose. A fine campionato comunicai al presidente un passo indietro nell’interesse del club. Il Lecce in C aveva necessità di vincere e non mi sentivo pronto per realizzare quell’obiettivo nell’immediato. Mai e poi mai avrei voluto fare questo passo, ma ho pensato fosse giusto così e magari un giorno poter rientrare. Il presidente apprezzò la mia onestà e mi disse che era sicuro che prima o poi sarei tornato. Oggi sono qui grazie alla proprietà, al presidente, al direttore, con cui ho da anni un legame molto forte. Quando vinsi i playoff, il mio telefono squillò tante volte ma io risposi a due persone: al presidente Sticchi Damiani e al direttore Corvino. Questo vi fa capire quello che loro da sempre hanno provato per me”. 

“Pessina? Noi nel periodo estivo prendemmo mister Asta, che lo conosceva bene dai tempi del Monza. Mi ricordo una sera a Milano il direttore Corvino mi parlò benissimo di questa ragazzo. Lo portammo a Lecce, era considerato un patrimonio per la sua società. Viste le poche apparizioni il suo procuratore ci manifestò la volontà di voler andare via. Era una serie C complessa, c’erano calciatori che avevano esperienza e l’allenatore puntò su di loro. Ci fa piacere constatare nel tempo prendere Pessina si è rivelata una scelta giusta”. 

“Per me essere qui è un grande onore. A distanza di anni torno a Lecce con qualche capello bianco in più. Per me è una sfida fondamentale per il mio percorso di crescita. Essere al fianco di Pantaleo Corvino non sminuisce la mia figura, anzi, la va ad arricchire. Per me è un grande privilegio e una grande opportunità lavorare accanto a lui”.

“Io sono operativo da pochi giorni, ma col direttore Corvino abbiamo le idee chiare. Manca poco, la struttura di squadra è già competitiva. Di riflesso qualche uscita ci sarà. Noi non facciamo le cose tanto per fare. Questa è una società di gente che ha grande passione per questa maglia e ha un grande rispetto per la tifoseria, che è il motore pulsante. Non abbiamo l’incoscienza di andare sulle montagne russe, facciamo le cose con cognizione di causa, con grande spirito nel rappresentare questo territorio, con una società e un gruppo di soci che sono prima tifosi e poi dirigenti. Le risorse nel calcio sono sempre di meno, con professionalità bisogna andare oltre. Non buttiamo fumo negli occhi di nessuno, il nostro obiettivo è migliorarci per raggiungere determinati obiettivi, senza avere la disponibilità di club che mandano allo sbaraglio le loro attività commerciali. Questo è il messaggio che voglio mandare ai tifosi, che mi auguro di rivedere allo stadio”. 

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