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Roberto Amodio, ex calciatore cel Lecce dal 1990 al 1992, ha parlato a La Gazzetta del Mezzogiorno della gara di lunedì sera tra Parma e Lecce. Questo il suo pensiero: "La sfida si preannuncia delicata, perché i giallorossi dovranno fare i conti con una formazione che attualmente è ben messa in graduatoria e che può permettersi, teoricamente, di scendere in campo con minori pressioni rispetto a Mancosu e compagni, che hanno una sola lunghezza di margine rispetto alla zona rossa. Al contempo, però, bisognerà verificare come reagiranno i ducali alla brutta batosta che hanno rimediato a Bergamo, contro l’Atalanta, e che ha lasciato qualche strascico polemico nell’ambiente. In simili casi, può prevalere la voglia di riscattarsi oppure può avere il sopravvento il timore di steccare nuovamente. Sulla carta, il Parma ha più frecce al proprio arco del Lecce, ma è fatale che sia così se si considera che la compagine diretta da Liverani è una neopromossa”. Un'analisi viene fatta anche sulla gara persa contro l'Udinese: “Contro l’Udinese è stato sfortunato, in quanto nel primo tempo avrebbe meritato di sbloccare il risultato e di passare in vantaggio. Nella ripresa, invece, hanno fatto meglio i friulani, ma la gara sarebbe terminata in parità senza la giocata sopraffina di De Paul, che ha segnato a pochi minuti dal termine. Nella maggior parte dei match, nei quali ho visto giocare i salentini, mi hanno fatto una buona impressione perché hanno una idea di calcio ben precisa”. Per il discorso salvezza Amodio spiega: “Le matricole sanno in partenza che dovranno lottare strenuamente per cercare di salvarsi, quindi bisogna evitare di disunirsi nelle fasi negative, come quella che il Lecce sta vivendo. Sino ad oggi, Falco e soci hanno dato il meglio in trasferta e non mi meraviglierei affatto se, a Parma, piazzassero un altro acuto, come quello di Torino, Ferrara o Firenze”.
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