La Serie A ha voglia di cambiamenti (ancora!): al vaglio la A a 18 squadre per migliore distribuzione risorse
Prima 16, poi 20, poi 18, poi 20 poi ancora 18. La Serie A cambia sempre ma non cambia mai. Gaetano Miccicché sul possibile ritorno alla Serie A a 18 squadre si dice possibilista: “è un argomento da valutare in assemblea”.
Il presidente della Lega Serie A ha poi continuato così il suo intervento a Radio Anch'io Lo Sport su Rai Radio 1: "La Legge Melandri oggi prevede che il 50% dei diritti TV vengano divisi tra i club in parte equa, la restante parte si divide in base all'audience ed ai risultati. Riducendo il format di 2 squadre si potrebbe avere una maggiore equità ma è altrettanto importante migliorare la qualità delle società. In Inghilterra su 20 squadre solo cinque sono di soggetti inglesi”.
La strada però da percorrere è chiara: “Noi abbiamo bisogno di attrarre investitori internazionali. Fatto 100 i ricavi, 20 anni fa arrivavano solo dai biglietti, poi sono nate le sponsorizzazioni. Oggi il 70% dei ricavi deriva dai diritti televisivi. Vendiamo la Serie A in 200 paesi nel mondo e non è male. Ho sempre pensato che il calcio sia una dei migliori veicoli per far conoscere le bellezze dell’Italia all’estero”.
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