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Gabriel Strefezza al Lecce è uno dei colpi più clamorosi della sessione di calciomercato in Serie B. 

Innanzitutto vi avviso che questo sarà un articolo un po’ diverso dal solito. E questo lo avrete potuto intuire già dal fatto che io stia parlando in prima persona. Vi parlerò dell’acquisto di Strefezza con l’arroganza di chi ne sa. Perché “ne so”. 

Conosco molto bene il brasiliano sin dalla stagione 2017/18, quando era avversario del Lecce in Serie C e mi occupavo, appunto, di studiare gli avversari dei giallorossi. Vi ricordate Lecce-Juve Stabia 0-1? La partita che pose fine alla striscia di risultati utili dei giallorossi di Liverani in Serie C? Ecco, a partire da quella partita il nome di Strefezza è finito sul mio taccuino. Rapido, brevilineo, forte nel dribbling e dotato di un’ottima conclusione dalla distanza. In quel match fu uno dei migliori in campo. 

Strefezza è un colpaccio dal punto di vista tecnico. Le sue doti calcistiche sono indubbie: chi ha seguito con attenzione (non per sentito dire) la Serie A e la Serie B nelle ultime stagioni sa benissimo che si tratta di uno dei giovani esterni offensivi più interessanti in Italia. Stiamo parlando di un giocatore che è di piede destro e che di vocazione gioca sulla destra, ma ha una duttilità che lo rende adatto a tutte le posizioni sul fronte d’attacco. Con la Juve Stabia di cui sopra, ad esempio, giocava laterale a sinistra in un attacco a tre (sulla destra c’era Canotto, altro ex obiettivo di mercato del Lecce). Con la Spal, invece, ha sperimentato, con successo, tutti i ruoli. 

L’ascesa di Strefezza con gli estensi è stata molto rapida. Dopo la stagione 2018/19 in serie B con la Cremonese, il brasiliano è stato protagonista in serie A con i biancoazzurri. Stagione sfortunata per la squadra di Semplici, culminata con la retrocessione, nell’arco della quale però il giovane Strefezza seppe farsi apprezzare da tutti gli addetti ai lavori. Paradossalmente, diede il meglio di sé giocando in un ruolo praticamente inedito: l’esterno destro di un centrocampo a cinque. Se riusciva a dar filo da torcere alle difese di serie A giocando a tutta fascia, immaginate cosa può fare giocando largo in un attacco a tre, sgravato da eccessivi compiti difensivi. In quella posizione, cucitagli addosso da mister Semplici, riuscì a dare il meglio di sé allertando le attenzioni di tanti club della massima serie. La Spal, fiutando la possibilità di poter monetizzare il giovane talento, fissò una cifra monstre per il suo cartellino: 10 milioni di euro. Diverse squadre lo scorso anno provarono ad accaparrarselo ma nessuna ci riuscì.

E qui arriviamo a un altro aspetto fondamentale, ritenuto inspiegabilmente criptico da molti. Come mai il Lecce è riuscito ad accaparrarsi per “appena” (si fa per dire) 600 mila euro, un giocatore il cui valore è di molto superiore? Innanzitutto dobbiamo fare una distinzione. I giocatori hanno un valore di mercato assoluto e un valore di mercato relativo, condizionato dagli eventi, appunto, del mercato. Il valore assoluto di Strefezza è ben più elevato di 600 mila euro, e si aggira attorno ai 5 milioni di euro. In condizioni normali questo sarebbe l’esborso per acquistare il cartellino del brasiliano. Il Lecce, però, è stato abilissimo a sfruttare condizioni molto favorevoli. Innanzitutto il contratto del calciatore. Strefezza era in scadenza 2022: ciò significa che di qui a pochissimi mesi il calciatore sarebbe stato libero di accordarsi a zero con chiunque. Non sono mai stato un drago in matematica ma credo che 600 mila sia ben superiore rispetto a zero. Poi c’è la questione relativa al passaggio societario della società di Ferrara. Operazioni di questo tipo possono creare situazioni favorevoli di mercato per eventuali acquirenti. Nulla di trascendentale allora, nulla di oscuro dietro il prezzo di acquisto di Strefezza. Si tratta semplicemente di basilari dinamiche di mercato, che la società giallorossa è stata abilissima a sfruttare.

L’acquisto di Strefezza, inoltre, si colloca alla perfezione nel piano della patrimonializzazione del club tracciato dal responsabile dell’area tecnica Pantaleo Corvino. Il brasiliano, infatti, è un classe ’97, ancora giovanissimo, già forte ma con ulteriori e notevoli margini di crescita. Non è un caso, infatti, che il Lecce lo abbia voluto blindare con un quadriennale con opzione per il quinto anno. La società crede in lui nel presente perché costituisce un innesto tecnico di assoluto livello e nel futuro perché può diventare un asset dal valore economico molto elevato.

Anche per questo penso che Strefezza sia una brillante operazione dal punto di vista tecnico ed economico, un autentico colpaccio (per ora sulla carta, in attesa della conferma del campo), di gran lunga fra i più sensazionali in questa sessione di mercato di serie B. Lo penso io, lo pensano gli addetti ai lavori, lo pensa chiunque mastichi un minimo di calcio e abbia un adeguato livello di conoscenza dei campionati di serie A e B. Chi non lo pensa credo debba farsi delle domande. Alcune risposte le troverà rileggendo questo articolo.

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