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Le insistenti voci dell’ingresso di un nuovo socio nei ranghi dirigenziali del club di Via Costadura (paventate, di recente, più o meno ufficiosamente anche dagli stessi elementi amministrativi della società) cominciano a delineare l’identikit di chi presto si aggiungerà all’organigramma societario: secondo quando raccontato in esclusiva proprio da Pianetalecce, si tratta di Boris Francesco Jean Collardi, banchiere italo-svizzero di 47 anni. Lo stesso presidente, Saverio Sticchi Damiani, ha di recente paventato questa possibilità in un'intervista: 'presto entrerà in questo nuovo socio, che darà una più prospettiva internazionale al club, senza snaturare la nostra compagine, che si fonda sull'appartenenza e l'attaccamento a questo territorio. Grazie a questa presenza riusciremo ad avere un respiro internazionale. Collardi è molto legato al territorio, la sua casa è nel centro storico, è leccese a tutti gli effetti. Aveva voglia di fare qualcosa per la sua terra'. Di fatto, è un uomo che respira appieno quello spirito – soprattutto legato all'identità e alle sorti sportive della squadra della propria terra – che inorgoglisce ogni salentino (e ciò è confermato dal fatto che le sue origini paterne sono di San Pietro Vernotico). Stando alle indiscrezioni, Collardi dovrebbe affiancarsi all’attuale novero dei soci acquisendo circa il 10% delle quote (con modalità simili a quelle registrate per Luciano Barbetta).

Ai più, il nome di Boris Collardi sarà totalmente sconosciuto, ma nella realtà dei fatti si parla di un esponente di spicco dell’intero ramo finanziario mondiale, estremamente noto soprattutto nella sfera economica elvetica. Vediamo, quindi, di conoscerlo meglio.

Cresciuto a Nyon in una famiglia di chiare origini italiane, Collardi frequenta la Cessouest School e nel 1993 conclude gli studi in contabilità analitica. Successivamente, entra a far parte della Credit Suisse(l’equivalente della nostra Banca D’Italia) attraverso un Career Start Program e comincia la sua ‘scalata’ al potere dell’istituto di credito svizzero fino a diventarne, dopo alcune significative esperienze in Singapore, il direttore finanziario nel 2003 e il direttore operativo nel 2004.

Nel corso del tempo, il nome di Boris Collardi si fa strada nel panorama creditizio nazionale e nel 2006raggiunge vette considerevoli, dopo la nomina di direttore operativo della Julius Baer Bank, ovvero la più importante banca privata svizzera di gestione patrimoniale pure play che si occupa principalmente di attività di gestione patrimoniale per la clientela privata. Si tratta di un istituto di credito che, alla fine del 2021, amministrava un patrimonio di 482 miliardi di franchi svizzeri (ovvero, qualcosa come oltre 460 miliardi di euro). Grazie a Collardi, la Julius Baer Bank ingloba tre banche private e la GAM, una compagnia di asset management, e diventa ‘uno degli indirizzi principali nella gestione delle ricchezze globali’. Il suo lavoro e il suo talento vengono riconosciuti in maniera incontrovertibile nel 2008, quando Collardi diventa ‘il più grande astro nascente’ fra i 300 manager contendenti sotto i 40 anni nell’annuale bollettino finanziario Wealth Bulletin. L’anno dopo, a maggio, Collardi diviene il CEO (ovvero il direttore esecutivo, la più alta carica nell’organigramma aziendale) della Julius Baer Bank a soli 34 anni.

A partire dal momento della sua nomina, Collardi dà il via ad una politica di espansione, ponendosi a capo di alcune acquisizioni finanziarie di altissimo profilo, soprattutto in Asia e Medio Oriente, ma anche le attività elvetiche dell'olandese Ing, le attività di private banking di Merrill Lynch (da Bank of America) fuori dagli Usa e dal Giappone e Kairos in Italia. Tutto ciò permette alla Julius Baer Bank di ottenere una price-to-book ratio(ossia un indicatore che mette in relazione il prezzo azionario e il patrimonio netto) addirittura doppio rispetto a colossi finanziari come la stessa Credit Suisse e la UBS

In virtù del suo know-how in materia di imprenditorialità e finanza, M&A e investimenti, combinato al suo network internazionale, Boris Collardi viene eletto nel 2012 ‘Best Leader in Private Banking’ dalla pubblicazione del Financial Times ‘Professional Wealth Management’ e, nel 2017, la rivista economica svizzera Bilanz lo vota quale ‘Top Banker of the Year’.

A fine 2017, Collardi si dimette dal ruolo di direttore esecutivo della Julius Baer Bank ‘con effetto immediato’ per diventare partner dell’istituto di credito finanziario Pictet Group, da alcuni considerato il maggior competitor della Julius Baer. La notizia, giunta quasi come un fulmine a ciel sereno, scatena una reazione sui mercati finanziari svizzeri non indifferente: le azioni della banca privata di Zurigo subiscono una perdita (in apertura di scambi) del 4,2%.

Collardi resta partner esecutivo della Pictet fino ad agosto del 2021. La sua partenza viene annunciata dalla società svizzera contestualmente alla pubblicazione della semestrale, che evidenzia un utile netto consolidato di 636 milioni di franchi svizzeri (+142% sul medesimo periodo dell’anno precedente) e un utile operativo di 1,542 miliardi (+16% anno su anno). Con il suo operato, l’istituto di credito raggiunge un valore di mercato pari a 609 miliardi di franchi svizzeri (cioè circa 584 miliardi di euro).

Nello stesso periodo, Boris Collardi decide di diversificare l’orizzonte dei propri interessi e investe in Roboze, azienda – con sede a Bari e filiale a Houston – specializzata nella produzione di stampanti 3D ad alta performance per l'accelerazione dell'Industria 4.0, a beneficio di aerospazio e difesa, di motorsport e automotive e di industria manifatturiera. Si tratta di un’attività capace di raggiungere un fatturato di ben 22 milioni di euro nel 2021 e con enormi prospettive di crescita, non solo economica, per l’anno successivo.

A febbraio 2022, Collardi diviene socio di The Longevity Suite, una biohacking & antiage city clinic europea che realizza protocolli integrati per ritrovare equilibrio tra salute, bellezza consapevole ed energia mentale utilizzando il metodo Longevity basato su 3 pilastri: esposizione al freddo, detox intermittente e consapevolezza estetica. L’obiettivo dell’azienda è quello di raggiungere una quota ricavi di 12 milioni di euro entro il 2024.

A fine aprile di quest’anno, arriva per Collardi una nuova opportunità: rileva infatti la quota del 3,6% di EFG International - colosso bancario zurighese - dal magnate greco Spiro Latsis, in previsione di un ingresso in pianta stabile nel consiglio di amministrazione della società. Per dare un’idea dell’importanza di questo investimento, è opportuno riportare come EFG International gestisca un patrimonio di oltre 160 miliardi di franchi svizzeri.

Parallelamente alla sua attività lavorativa e finanziaria, Boris Collardi ottiene dei riconoscimenti di rilievo: è ormai un habitue del World Economic Forum, è un membro dirigenziale dell’Associazione dei Bancari Svizzeri, è un componente del board dell’EPFL (Scuola Politecnica Dederale di Losanna) ed è inoltre un membro onorario della Interpol Foundation. Parla correntemente il francese, l’italiano, l’inglese e il tedesco.

L’ingresso di Boris Collardi nella ‘stanza dei bottoni’ dell’Unione Sportiva Lecce non solo costituisce un’iniezione di fiducia (e di liquidità, diciamocelo chiaramente) davvero interessante – soprattutto a lungo termine – ma testimonia come l’oculatezza, la trasparenza e la progettualità della società giallorossa siano in grado di attrarre a sé investitori di un certo calibro, capaci di assicurare un futuro economico di accattivante prosperità.

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