Primo caso di Covid19 a Lecce: indizi porterebbero a Lecce-Atalanta
Ci siamo! Quello che temevamo potrebbe essere diventato realtà. Temevamo che i tifosi dell'Atalanta, provenienti da zona rossa, portassero il virus anche nel Salento e così, PARE (grosso quanto una casa), sia stato.
Alla vigilia si erano create due fazioni: quella di coloro che avrebbero impedito ai tifosi della Dea di venire a Lecce per paura che portassero il Coronavirus e quella dei buonisti "che tanto ci sono tanti conterranei che scendono". La verità è che entrambi avevano ragione ma non si è capito come mai ai tifosi di ogni parte d'Italia è stato impedito di entrare nelle Regioni del focolaio e viceversa ai tifosi provenienti da quelle Regioni è stato consentito di viaggiare per tutta Italia.
I fatti.
Il proprietario di una pizzeria leccese è risultato nei giorni scorsi affetto da Coronavirus. La moglie e collaboratrice nell'attività ha specificato su Facebook come sono andati i fatti dal momento che pare che a Lecce ci fossero in giro già versioni discordanti: "Mio marito è ricoverato da questa notte al reparto infettivo di Galatina con una polmonite bilaterale interstiziale e un tampone positivo al Covid-19. Ha iniziato ad accusare la sera di domenica 8 marzo un forte raffreddore, mal di testa e una sensazione di debolezza, niente febbre. In via precauzionale siamo rimasti a casa, lasciando le attività in mano ai nostri fidatissimi dipendenti". Riportiamo integralmente il post a beneficio dei nostri lettori.Le supposizioni.
In effetti la gara contro l'Atalanta c'è stata Domenica 1 Marzo e molti tifosi bergamaschi sono scesi qualche giorno prima per un week end nella capitale del Barocco. Secondo qualche ben informato, alcuni di questi tifosi sarebbero stati ospiti de La Rustica proprio la sera prima del match. A riportarlo - in maniera cauta, anche lui - tra gli altri, è Paolo Baldieri, vecchia punta dei giallorossi ed oggi affermato imprenditore a Lecce: Insomma ci sarebbero tutti i tempi tecnici per una incubazione sfociata poi, purtroppo, in polmonite una settimana dopo all'incirca. D'altra parte, come la moglie dell'imprenditore colpito da Covid19 afferma, nessuno di loro si è mai mosso da Lecce negli ultimi due mesi: "Ci tengo a Precisare che negli ultimi due Mesi non ci siamo mai spostati da Lecce e non abbiamo mai avuto nessun tipo di contatto Consapevole con gente Proveniente dalle zone rosse....". Se queste supposizioni dovessero poi trovare riscontro nelle ricostruzioni dei malcapitati, si potrà risalire anche ad una colpa per una decisione presa in maniera del tutto superficiale?
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