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Il trequartista dell'Ascoli, Amato Ciciretti, a distanza di giorni dall'incidente occorso al centrocampista del Lecce, Manuel Scavone, parla con più serenità dei terribili momenti vissuti venerdì scorso allo stadio "Via del Mare" e del suo pronto intervento che ha contribuito a salvare la vita al calciatore giallorosso. Questo il suo pensiero: "Subito dopo il contrasto aereo fra Beretta e Scavone non mi sono reso conto di quanto stava accadendo e quindi stavo andando sul pallone quando ho visto Scavone con gli occhi girati indietro. A quel punto ho capito la gravità della situazione e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata quella dargli due schiaffi per farlo riprendere, ma niente, gli ho aperto subito la bocca, la mandibola era serrata e, quando ci sono riuscito, mi ha dato due morsi. Intanto sono arrivati Mancosu e un altro calciatore del Lecce così ho provato a riaprirgli la bocca tenendo indietro i denti e contemporaneamente Mancosu gli estraeva la lingua. Sono rimasto molto colpito, ancor più perché con Scavone avevo giocato l'anno scorso a Parma, lo conosco. Gli ho mandato un messaggio di pronta guarigione. Noi ci siamo messi subito a disposizione nel senso che abbiamo dato al Lecce la possibilità di decidere se continuare la gara o meno”. Ciciretti spiega anche la scelta da parte di entrambe le squadre di non proseguire l’incontro: “Giocare con un compagno in condizioni così e, soprattutto senza sapere come si sarebbero evolute le cose, non era facile. In campo abbiamo detto a Mister Liverani e Mancosu che noi saremmo stati a disposizione qualunque cosa avessero deciso. Mi sono spaventato perché, con gli episodi accaduti negli ultimi anni, è impossibile non pensare a fatti simili; in campo i compagni di Scavone parlavano anche del fatto che a casa stavano guardando la TV la moglie e le figlie di Manuel. L'importante è che sia finito tutto per il meglio. Un episodio simile, ma meno serio,  era accaduto quando giocavo nella Primavera della Roma, anche in quella gara ci fu un contrasto aereo e un calciatore perse i sensi, ma poco dopo si era rialzato e voleva addirittura continuare a giocare”.
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