Coronavirus, SSD: "Il Lecce non ha potere di inibire l’ingresso a qualcuno"
Il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, è intervenuto in merito al "caso Coronavirus" che sta allarmando i tifosi giallorossi in vista della sfida contro l'Atalanta di Gasperini.
Il dirigente giallorosso attraverso alcune dichiarazioni rilasciate al Corriere del Mezzogiorno ha dichiarato che nonostante le ripetute richieste di informazioni alle autorità competenti (giocare a porte aperte o chiuse) non ha ricevuto alcuna risposta. Da quel momento l'US Lecce ha fatto partire la prevendita della gara di domenica.
Questo il suo pensiero: "Martedì abbiamo iniziato la prevendita dei biglietti per il match, ma inizialmente soltanto per i tifosi locali. Non ricevendo alcuna risposta alla nostra lettera, in cui chiedevamo di valutare attentamente l’apertura dello stadio anche ai tifosi ospiti abbiamo fissato come ultimatum le 17 di mercoledì, dopodiché siamo stati costretti a vendere i biglietti a tutti. Si presume comunque che saranno pochi i bergamaschi, che affronteranno questa trasferta: per il settore ospiti, il primo giorno abbiamo venduto 16 biglietti. Se dovessero arrivare restrizioni, però, siamo disposti a rimborsarli. Anzi, saremmo perfino contenti. La partita è stata qualificata dalla Lega come “partita aperta” e ad oggi (ieri, ndr) non è prevista alcuna restrizione da parte delle istituzioni. La società non ha alcun potere per inibire l’ingresso a qualcuno, per nessuna ragione, neanche per tutelare l’incolumità pubblica: di questo se ne occupano le autorità”.
Coronavirus, Malagò: "Danno sportivo incalcolabile"
Le preoccupazioni per gli impatti del coronavirus sui campionati, gli effetti sull'economia anche dello sport, la lotta scudetto: ne ha parlato nel corso di una lunga intervista al Corriere dello Sport il presidente del CONI Giovanni Malagò: "Da uomo delle istituzioni credo che si sia voluto dare un segnale di sensibilità e di attenzione e confermare la priorità della salute pubblica. Ma questo ha innescato una serie di reazioni a catena con le quali ci troviamo a fare i conti. Cosa si fa da lunedì? Non posso che sperare che il rispetto delle prescrizioni adottate rimetta il Paese nelle condizioni di rientrare alla normalità. Ma nessuno lo può garantire, e di conseguenza penso che si stia navigando a vista”.Coronavirus, i danni economici per lo sport
Impossibile non parlare di danni anche economici per la macchina dello sport in Italia: "Rappresentiamo il 2% del Pil, più l’indotto. Fate voi. C’è un danno economico enorme, ma c’è anche un danno propriamente sportivo. Se ti annullo una competizione in casa, valida per la qualificazione olimpica, la tua squadra avrà meno chance. Se hai una finale di Coppa del mondo di un grande sport, che è a rischio, il danno per quella disciplina si proietta nel futuro. Ed è incalcolabile”. Nessuna preoccupazione ad oggi per Tokyo 2020: "Parlo ogni giorno con i vertici del Cio. Non ci sono controindicazioni sul programma olimpico".
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