5G i Comuni del Salento optano per lo stop, Lecce in controtendenza: Salvemini si affida alla scienza
Nell'epoca in cui i complotti sono all'ordine del giorno. Nella stessa epoca in cui si condividono notizie secondo le quali il nuovo ordine mondiale voglia controllare le menti dei cittadini diffondendo il Covid19 attraverso le antenne del 5G, ecco spuntare un segnale di equilibrio. E questo segnale, per rimanere in tema, viene dal Sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, che forte dell'esperienza Covid, come dirà lui nel post, vuole confrontarsi ancora con la Scienza prima di prendere una decisione importante circa il consenso alle installazioni de 5G in città.
Di seguito il lungo post con il quale il primo cittadino della città barocca spiega come per il 5G si stia affidando alle opinioni di un comitato scientifico e pertanto l'orientamento sembrerebbe portare al "si":
Nei giorni scorsi invece erano stati già 9 i comuni che avevano espressamente detto di no alla sperimentazione del 5G sul proprio territorio (Alezio, Galatone, Ruffano, Nociglia, Racale, Morciano di Leuca, Parabita, Aradeo e Neviano).
rispondo chiaramente: no, non emanerò ordinanze in questo senso e vi spiego perché. sin dall’inizio di questa emergenza epidemiologica, di dimensioni impressionanti, tutti noi, cittadini ed amministratori, abbiamo rivolto la nostra attenzione, affidato la nostra salute, consegnato la nostra fiducia, alle autorità scientifiche. da oltre un mese abbiamo preso confidenza con i volti dei responsabili dell’Istituto superiore della sanità, il professor Silvio Brusaferro, con i responsabili del Ministero della Salute, con gli altri scienziati che ormai stabilmente riferiscono in televisione e sui media i loro pareri documentati, attendibili, espressi alla luce di valutazioni scientifiche rigorose.
in altri termini l’emergenza ci ha spinti a ristabilire un corretto rapporto tra politica e scienza. tra autorevolezza delle opinioni e dei curriculum scientifici di chi si esprime su tematiche che interessano la salute dei cittadini. anche rispetto al tema della tecnologia di trasmissione dati di quinta generazione (il cosiddetto 5G) non intendo derogare a questo approccio. prendo atto dell’imponente quantità di news che in modo più o meno organizzato vengono fatte circolare (alcune addirittura capaci di collegare questa nuova tecnologia alla diffusione del Coronavirus) ma non intendo da amministratore assecondare più del necessario preoccupazioni che le autorità scientifiche non considerano fondate. segnalo dunque il Rapporto presentato dall'Istituto superiore di Sanità alla competente Commissione parlamentare, sul tema “Emissioni elettromagnetiche del 5G e rischi per la salute”. chiedo a quanti sono legittimamente preoccupati per questa vicenda, di leggerlo (sono sei pagine) e far rientrare nelle proprie valutazioni l’analisi che viene offerta, della quale cito le ragionevoli conclusioni. che come tutte le conclusioni fondate sul metodo scientifico, non ha la pretesa di essere immutabile verità, ma rappresenta ciò che alla luce delle attuali conoscenze è possibile affermare su questo tema: “I dati disponibili non fanno ipotizzare particolari problemi per la salute della popolazione connessi all'introduzione del 5G. Tuttavia, è importante che l’introduzione di questa tecnologia sia affiancata da un attento monitoraggio dei livelli di esposizione (come del resto avviene già attualmente per le attuali tecnologie di telefonia mobile) e che proseguano le ricerche sui possibili effetti a lungo termine”.
💬 Commenti