Plusvalenze, investimenti e demeriti del Lecce: proviamo a sfatare un po' di miti

L'analisi effettuata a sei giornate dalla fine del campionato
La difficoltà nel rimpiazzare i giovani venduti durante questi anni
Il secondo aspetto su cui il giornalista ha voluto esprimere la propria opinione riguarda il mercato di gennaio, giudicato da molti tifosi giallorossi non all’altezza, soprattutto dopo l’importante cessione di Patrick Dorgu. Acquistare un giocatore dello stesso valore del danese nella sessione invernale è praticamente impossibile – basti pensare che persino il Napoli, sul piano numerico, ha sostituito Kvaratskhelia con Hasa e Okafor. È proprio questo il punto che il giornalista ha voluto sottolineare.
La seconda questione riguarda il mercato di gennaio, sul quale si afferma che non sono stati presi i giocatori (N'Dri, Danilo Veiga, Sala, Tiago Gabriel) o "se non abbiamo soldi almeno uno in prestito" (Karlsson); ma si afferma anche che a fronte di un incasso tot non si è spesa una cifra adeguata.
Adesso, tralasciando il fatto che il tifoso si sia dimenticato qual è il campionato del Lecce ed il motivo per cui ha cominciato a scommettere sui giovani, andiamo a vedere quanto ha speso Corvino sul mercato. L'idea è quella di non aver sostituito adeguatamente Hjulmand, Dorgu e Gendrey.
Tantomeno si può pensare di sostituire un giocatore venduto a 35 milioni con uno della stessa caratura economica, se il parametro di valutazione resta quello li. Vorrebbe dire sostituire Dorgu con Angelino della Roma. Inoltre il tifoso non pensa al fatto che Dorgu (Hjulmand, Gendrey) quando è arrivato a Lecce aveva tutta l'aria di essere il profilo del giocatore da criticare: sconosciuto, pagato poco, proveniente da un campionato insignificante.
Discorso che vale per tutte le cessioni eccellenti (Gendrey, Hjulmand, Blin). Giocatori criticati naturalmente: alcuni solo al loro arrivo, altri fino all'ultima partita.

In effetti, la tifoseria giallorossa ha ancora ben presente il carisma e il temperamento di giocatori come Hjulmand e Blin, o la potenza fisica e le accelerazioni di Dorgu e Gendrey. Ciò che però spesso si dimentica è che questi stessi giocatori sono arrivati in Salento da sconosciuti e a costi contenuti. In questo senso, il caso emblematico è quello di Hjulmand, arrivato a Lecce nel 2020 per appena 700mila euro dall’Admira Wacker, squadra che oggi guida la Serie B austriaca, ma che all’epoca occupava il penultimo posto della Bundesliga. Il mediano, ceduto per 20 milioni di euro allo Sporting Lisbona, oggi vale più del triplo. Un grande affare per chi lo ha acquistato a suo tempo per appena 700mila euro.
Anche Dorgu e Gendrey sono arrivati a Lecce da perfetti sconosciuti. Il primo, giunto in Salento per 400mila euro, è diventato il simbolo del lavoro di Pantaleo Corvino per il settore giovanile: l’esterno danese è partito dalla Primavera di mister Coppitelli, con cui ha vinto lo scudetto nel 2023, per poi esplodere in Serie A grazie soprattutto a mister Gotti, che lo ha schierato per la prima volta come esterno offensivo nel suo 4-4-2. Anche in questo caso, la cessione al Manchester United per 35 milioni di euro ha rappresentato un grande affare per il Lecce.
Per quanto riguarda Gendrey, il terzino francese arrivò nel 2021 tra lo scetticismo generale: in pochi conoscevano il suo reale valore e si pensava che non fosse all’altezza di Calabresi. Acquistato dall’Amiens per 500mila euro, Gendrey ha invece dimostrato di essere un terzino più che affidabile, valorizzato da tutti gli allenatori passati sulla panchina del Lecce - da Baroni a D’Aversa fino allo stesso Gotti - prima di essere ceduto, negli ultimi giorni del mercato estivo, ai tedeschi dell’Hoffenheim per 8 milioni di euro.
Nella scorsa sessione estiva di mercato, la principale cessione è stata quella di Marin Pongračić, passato alla Fiorentina per 16 milioni di euro. Anche il difensore croato, acquistato per 4 milioni, rappresenta un altro capolavoro firmato Pantaleo Corvino: fino a pochi anni prima, infatti, Pongračić era un titolare inamovibile del Borussia Dortmund. Il suo percorso di crescita lo ha portato, la scorsa estate, a disputare da titolare l’Europeo con una nazionale prestigiosa come la Croazia. Al suo posto è arrivato Gaspar, difensore centrale prelevato a sorpresa dall’Estrela Amadora. Anche lui giunto in Salento da semisconosciuto, è stato pagato 1,5 milioni di euro e sta dimostrando di essere un centrale di assoluto affidamento.