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Partita iniziata male e finita peggio per il Lecce. Peggio perché il gol della bandiera arriva quando ormai è finita. Sonora sconfitta contro una Fiorentina scesa nel salento per giocarsi la partita della vita e l'ha fatto. I giallorossi che invece dovevano dare un seguito alla vittoria contro la Lazio ed il conseguente pareggio ottenuto a Cagliari, non sono praticamente scesi in campo. Troppa la differenza di "fame" tra le due squadre; peccato che doveva averne di più il Lecce. Liverani deve fare a meno di Falco, Lapadula, Calderoni e lancia Farias dal primo minuto insieme a Babacar. Ma non sono le scelte del tecnico a non pagare, è l'atteggiamento visto in campo che non avrebbe mai potuto portare ad un risultato diverso dalla sconfitta, contro una Fiorentina determinata e mentalmente in partita. Sono rimaste impresse le immagini che vedevano gli uomini in viola aggredire al 45' i giallorossi, pur essendo in vantaggio. Il pressing accennato dal Lecce invece è sempre stato in ritardo, confuso e la Fiorentina l'ha agevolmente superato. Brutta sconfitta dicevamo ma la speranza è ancora viva. La prossima è lo scontro diretto in Liguria, contro il Genoa. Il tempo per riprendersi mentalmente c'è, perché andare al Marassi così non avrebbe neanche senso.
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