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“Credo che ognuno di noi abbia una storia. Io sto su questi campi da 20 anni. Bisogna saper fare e bisogna saper stare. Io pure sono nero di pelle e non ho mai preso un “buu” nella mia vita”. Queste parole sono state pronunciate da Fabio Liverani al termine di Brescia-Lecce quando intervistato da SKY Sport gli è stato chiesto cosa fosse successo al termine del primo tempo tra lui e Mario Balotelli. In effetti durante il match c'è stato un evidente battibecco tra i due subito dopo che l'ex Inter e Milan ha atterrato Andrea Rispoli che lo aveva superato in velocità in un testa a testa. Liverani, che si trovava proprio li vicino, gli ha detto qualcosa circa l'inutilità del fallo commesso dal centravanti delle Rondinelle che avrebbe potuto comportare delle conseguenze ben più gravi di quanto in realtà non sia successo. Il calciatore bresciano si è avvicinato, gli ha detto qualcosa, una, due, tre volte, indicando con il dito di fare silenzio. Interrogato davanti ai microfoni, Liverani ha pronunciato delle parole che in studio sono parse insignificanti e fuori luogo: "Ho una storia, sono nero anche io e nessuno mai mi ha fatto buuu sui campi da gioco".  Cosa voleva dire Liverani? Perché ha pronunciato quelle parole ritenute fuori luogo? La questione ha un fondamento ben preciso. Durante il match, come detto, Liverani ha difeso il suo calciatore da un fallo inutile e cattivo. Balotelli si sarebbe avvicinato al tecnico giallorosso per insultarlo (non ripeteremo le parole dette da Super Mario per rispetto al mister). Liverani poi è andato in sala stampa per lanciare questa accusa nei confronti del calciatore della Nazionale e, da quanto abbiamo appreso, pare che queste parole non siano state gradite dallo stesso attaccante che avrebbe cercato ulteriormente lo scontro con l'allenatore giallorosso anche negli spogliatoi. Storie di ordinaria follia. Nel calcio, come nella vita.  
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