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Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera sono intervenuti in sala stampa a pochi giorni dalla promozione in Serie A del Lecce.

Prende la parola Corvino: “L’ultima conferenza è stata un po’ più infuocata. La settimana scorsa c’erano argomenti che mi portavano ad essere più alterato, avete assistito tutti a quell’atto di alta slealtà. Visto che siamo arrivati all’ultima partita a causa di quell’episodio c’era il rischio di perdere 40-50 milioni di euro, sapete quanto sono importanti quelle cifre. Torniamo ad oggi. Alla luce di quanto fatto con Trinchera vogliamo fare il punto della situazione. Non possiamo non mettere in evidenza quanto fatto negli ultimi 18 mesi. Solo 18 mesi fa. Quando parti a lavorare ti prefiggi obiettivi e per farlo devi delineare una strada. 

Alle volte non è importante solo raggiungere l’obiettivo, la strada che percorri è la cosa più importante. Noi siamo partiti con una strada ben precisa, sicuramente quella più difficile. Abbiamo detto no ai prestiti, no ai debiti. Qualcosa si è potuta lievemente alterare perché quando siam partiti c’era in atto una pandemia. Anche se vicini moralmente, tutti erano distanti fisicamente e ciò ha causato danni economici non preventivabili. 

No ai prestiti, si alla patrimonializzazione e al ringiovanimento della rosa. Abbiamo detto si al settore giovanile, perché ritrovarlo in seconda categoria dopo averlo portato al vertice anni fa non è stato facile. Nel mio primo ciclo iniziato da zero il mio settore giovanile brillava, quando l’ho visto diciotto mesi fa è stata una fitta al cuore. Stiamo lottando una lotta impari per salvare l’A1. Lo riporteremo dove merita, tempo al tempo.

Abbiamo detto si alle strutture e alle attrezzature, lo avete visto. Molte cose si vedono, tante altre sono nascoste. Oggi siamo in Serie A e abbiamo raggiunto l’obiettivo prefissato. Io sono tornato nel mio Salento per dare risalto a quello che si doveva fare, non per pettinare le bambole. Un obiettivo coraggioso ma noi non siamo sbandieratori per farci dire bravo e poi non arrivare agli obiettivi. Avevamo parlato di tre anni di tempo e devo essere sincero: se avessi saputo il livello di questa Serie B con tante proprietà tra le più importanti del mondo non mi sarei azzardato a dire che in tre anni avremmo raggiunto l’obiettivo. Quando son partito pensavo di avere a che fare solo con una proprietà tra le più importanti del mondo, invece è arrivato il Pisa, il Como, la Cremonese, il Brescia, il Parma. Non avrei parlato di progetto triennale, non lo avrei potuto dire.

Noi avevamo il settimo monte ingaggi del campionato con calciatori che non avevano mai giocato un minuto. Abbiamo raggiunto un obiettivo facendo gli straordinari, tutti. Abbiamo formato un bel gruppo, forte. Abbiamo scelto uomini non solo calciatori. Abbiamo dimostrato anche a quei sapientoni che dicevano che il modulo non poteva funzionare. Il calcio è fatto di strade diverse e abbiamo raggiunto l’obiettivo con un modulo nuovo, venendo criticati. Si è vinto così mettendo in evidenza capocannoniere e vicecapocannoniere, migliore difesa e migliore differenza reti. Andiamo ad affrontare un animale diverso dalla B, sappiamo quanto sarà complicata la Serie A con le nostre risorse, non tante. La società è in fase di rimodulazione e non c’è tempo da perdere. La Serie A inizia il 14 agosto e arrivando più vergini degli altri abbiamo più difficoltà. Ho chiesto il prima possibile le condizioni per programmare, quindi aspettiamo le coordinate dalla società per mettere i primi tasselli.

Per me Gabriel è un pezzo di cuore come un figlio, però non posso dimenticare il mio ritorno a Lecce lo scorso anno. In quello spogliatoio mi son sforzato io di essere come quello spogliatoio, che era diverso da come ero abituato io. Ho avuto difficoltà, era un gruppo che della Serie A era rimasto poco: ho trovato Vera, Shakhov, Benzar, Gabriel e Gallo che era un ragazzino. 
A differenza degli altri, Gabriel mi è rimasto di più a cuore per tanti motivi. Questo inverno, per il professionista che è stato l’ho chiamato così come fatto con Lucioni e Coda, chiedendo il piacere di prolungare il rapporto. Gabriel mi ha chiesto il tempo necessario per capire se continuare qui. Un discorso onesto e sincero. Io e Stefano ne abbiamo dovuto prendere atto per non restare col cerino in mano; quindi, anche noi abbiamo pensato ad una soluzione. Ci siamo salutati ieri e abbiamo detto che ci saremmo incontrati col suo agente per parlare. Io con tutta sincerità dirò ciò che abbiamo pensato noi."

Prende la parola Trinchera: “Baroni? La società ci ha chiesto di pazientare un attimo. Quando ci illustreranno i programmi futuri, ci incontreremo con allenatore e calciatori. La società dovrà comunicarci le linee guida in merito alle disponibilità del club.”

Riparte Corvino: “Non mi sono ancora organizzato per dei viaggi in Sudamerica, nessuna missione al momento. In Europa ed in Italia invece sono programmati viaggi. Ci muoveremo con Trinchera. Prima di tutto in casa (vedete come abbiamo fatto con Coda e Di Mariano. Quando la potenzialità giusta non sarà disponibile in Italia andremo all'estero. Alle volte passa una narrazione sbagliata. Il Lecce dal 1999 al 2004 è stato un modello. In una Serie A a 18 squadre con 4 retrocessioni siamo rimasti sempre in A. il modello Lecce era invidiato e copiato. Il Verona è un club arrivato in A come il Lecce ed è in questa condizione grazie alle cessioni tre sconosciuti: Amrabat, Kumbulla e Rrahmani. Va dato merito, ora possono comprare Simeone a 10 milioni. Empoli è da un modello da anni, salgono e scendono come se nulla fosse e hanno un settore giovanile con tanti stranieri. Oggi arriviamo a questo mercato cercando risorse cercando di essere virtuosi e sostenibili. Nel Lecce entrano soci perchè siamo un club appetibile poiché abbiamo fatto calcio negli ultimi 2 anni."

Trinchera: “Il segreto del successo ha tanti chiavi di lettura, significa che è stato fatto un lavoro eccellente sotto tanti punti di vista. Credo che aver avuto a che fare con una squadra che ha mostrato grande professionalità è stato l'elemento significativo. La squadra non si è mai risparmiata, neppure nelle difficoltà. C'è stato un grande esodo dei tifosi anche fuori casa, hanno riconosciuto il valore dei ragazzi.”

Corvino:Meglio questa promozione o quella del 99? Hanno lo stesso valore, quella arrivò in seguito ad un percorso anomalo, il Lecce cambiò molti DS. Quest'anno anche, si retrocedeva dalla A e andava fatto un percorso”.

Trinchera: “Il momento clou del campionato? Abbiamo avuto momenti difficili. Quando nel girone di andata incontrammo Monza e Parma dominandole capimmo che si poteva pensare in grande.”

Corvino su Hjulmand: “Non possiamo permetterci di dire che esistono calciatori incedibili. Ma ciò non vuol dire che apriamo le gambe al primo che arriva.

Prestiti? Solo se sostenibili. Anche voi tenete conto dei giocatori che accostate: se un calciatore percepisce due milioni di stipendio sicuro non può venire a Lecce.

Dall'anno prossimo la Primavera non cadrà più sulla responsabilità del settore giovanile. Il responsabile della prima squadra lo sarà anche della Primavera. Rientrerà nell'organigramma della prima squadra, il responsabile della Primavera non sarà più quello del settore giovanile, bensì quello della prima squadra.

Spina dorsale valida in A? Di Gabriel ho già parlato. Strefezza e Hjulmand non possono essere incedibili. Lucioni sta crescendo con l'età."

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