Lucioni: "Mettendo il 'noi' davanti a 'io' possiamo scalare tutte le montagne del campionato"
Fabio Lucioni ha parlato in mattinata in conferenza stampa allo stadio Via del Mare. Di seguito le sue dichiarazioni.
LA PARTITA CON LA REGGIANA - "Deve darci la consapevolezza della nostra crescita nel corso del campionato. Siamo migliorati dal punto di vista della compattezza e dell'interpretazione delle partite. L'obiettivo è ancora molto lontano ma questa squadra ha dei valori assoluti dal punto di vista tecnico e mentale per disputare un finale di campionato all'altezza dei programmi che sono stati fatti".
LA PARTITA PIU' BELLA - "Sicuramente la partita contro lo Spezia che ha sancito la promozione in Serie A. La più emozionante è stata quella in cui sono rientrato in campo in serie A contro la Sampdoria al Marassi".
CHIEVO - "Conta il risultato finale, in questa parte di campionato disputata abbiamo capito che se mettiamo il noi davanti all'io possiamo scalare tutte le montagne di questo campionato. Il risultato è la cosa più importante che questa squadra deve ricercare".
LEADER - "Credo di essere uno che dà il 100% dal lunedì alla domenica senza risparmiarsi mai per alzare l'asticella. L'esperienza che ho accumulato negli anni cerco di trasmetterla con qualche parola ai compagni di squadra e soprattutto ai più giovani".
CAMPIONATO - "Lottare al vertice è difficile, tranne l'Empoli saldamente al comando abbiamo visto un susseguirsi di squadre che stanno rincorrendo il secondo posto. Non dimentichiamoci però di guardare dietro e vedere le squadre che rincorrono i playoff. Sono talmente pochi i punti che ci dividono dal paradiso ai playoff che è impossibile dire oggi se c'è una squadra favorita. Organici alla mano il Monza è la squadra che impensierisce più di tutte, ma il campionato ci sta insegnando che ogni partita è una battaglia. Se interpreteremo ogni partita come abbiamo fatto con la Reggiana potremo dire la nostra. Siamo un passo indietro rispetto agli altri, abbiamo avuto difficoltà nel nostro cammino che ci hanno fatto crescere e compattare nello spogliatoio. Alla fine è il gruppo che dà la marcia in più per arrivare agli obiettivi prefissati".
CARRIERA - "C'è stato uno snodo che mi ha fatto capire che la longevità non passa dall'integrità fisica ma anche dalla forza mentale. Questo equilibrio mi ha consentito di allenarmi sempre al 100%. La giornata storta c'è sempre, però lavorare al 100% significa che se oggi ho solo il 40% delle energie io do il 100% di quel 40% di energie che possiedo. L'ho capito l'anno che ho avuto allenatore Baroni. Mi ha trasmesso questo concetto perché lui veniva dalla scuola Juve. La BBC della Juve ha fatto dieci anni di vittorie e mi domandavo come facessero a stare sempre bene fisicamente. Sicuramente un calo fisico l'avranno avuto anche loro, però l'aspetto mentale è quello che influisce su tutto. Io cerco di trasmettere agli altri l'aspetto mentale che sposta gli equilibri delle gare e degli allenamenti. Se sei sempre concentrato al 100% innalzi il livello degli allenamenti, soprattutto in un contesto come il nostro".
LA MENTALITA' - "Nel corso dei campionati ci sono le partite crocevia che ti fanno capire chi sei e cosa puoi dire in campionato. Ci sono momenti che ti fanno capire di aver acquisito una mentalità e pensi a non ripetere gli errori di altre gare in cui siamo stati rimontati. Siamo cresciuti, le sconfitte e i pareggi all'ultimo secondo ti fanno crescere. Ti fanno capire che una certa mentalità va perseguita e rafforzata. Bisogna seguire le idee dell'allenatore, quando l'allenatore dice qualcosa è perché crede in quei concetti e noi dobbiamo stargli dietro perché abbiamo visto che i risultati ci portano poi a gioire tutti insieme. La maturità della squadra è questa: credere in concetti che prima sembravano poco influenti. Durante le partite bisogna martellare e tenere alta la concentrazione".
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