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In questo avvio di stagione non tutti i nuovi acquisti estivi del Lecce calcio sono riusciti a ritagliarsi un ruolo di primo piano. Se profili come Stulic, Sottil e Camarda hanno già accumulato un minutaggio significativo e mostrato segnali incoraggianti, altri innesti, arrivati con aspettative elevate, stanno incontrando maggiori difficoltà nell’inserirsi stabilmente nelle rotazioni di Di Francesco.

Pochi minuti e brutte prestazioni

È il caso di Sala e Siebert, due operazioni considerate strategiche per colmare lacune strutturali nella rosa giallorossa. Alex Sala, proveniente dalla Serie B spagnola, era stato individuato come il centrocampista box-to-box capace di dare equilibrio e profondità alla manovra. 

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Jamil Siebert, invece, tra gli acquisti più onerosi nella storia del club, doveva rappresentare il naturale erede di Baschirotto al centro della difesa. Finora, però, per entrambi l’impatto con la Serie A si sta rivelando più complesso del previsto.

alex sala

I due hanno collezionato fin qui pochi minuti: lo spagnolo ne ha collezionati 105 in due partite, mentre Siebert ancora meno, solo 79 in una singola apparizione in campionato. In realtà, il tedesco è quello che ha avuto più difficoltà, con un errore da penna rossa in campionato contro l'Atalanta ed un'espulsione rimediata in Coppa Italia contro il Milan.

Normali dinamiche di adattamento

C'è da preoccuparsi? Certamente no. Sala e Siebert rappresentano due investimenti significativi per il futuro del Lecce, ma il loro inserimento richiede pazienza e lavoro. Il loro percorso richiede tempo, perché entrambi devono adattarsi a un contesto tecnico e tattico molto diverso da quello da cui provengono. Sala era un elemento di spicco nella sua squadra in Segunda División, ma il salto verso la Serie A comporta un cambio radicale di ritmo, intensità e complessità tattica. 

Siebert, reduce dalla cadetteria tedesca, ha finora maturato esperienze quasi esclusivamente nella squadra di casa sua e sta affrontando un doppio processo di crescita, tecnico e ambientale. Nuova lingua, nuove abitudini e un campionato di livello superiore richiedono tempi di adattamento più lunghi.

Sono normali fasi di assestamento, le stesse vissute da Tiago Gabriel, che dopo sei mesi di apprendistato ha trovato la sua dimensione e oggi è una delle rivelazioni della squadra di Di Francesco. In ogni caso, in una stagione fatta di 38 partite, questi due giocatori avranno le loro chance da giocarsi prima o poi. 

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