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Un dato preoccupante

Il Lecce, al pari dell’Espanyol, è l’unica squadra nei top 5 campionati europei a non aver ancora trovato il gol con un proprio centrocampista.
Un dato allarmante se inserito in un contesto già critico: con 22 gol segnati in 31 giornate, i giallorossi sono il peggior attacco della Serie A.

L’unico gol arrivato da un calciatore non offensivo è quello di Federico Baschirotto, la scorsa domenica. Un episodio isolato che però evidenzia l’urgenza di diversificare le fonti di pericolo, soprattutto in un momento decisivo per la corsa salvezza.

L’importanza del contributo dei centrocampisti

Nel calcio moderno, i gol dei centrocampisti rappresentano una risorsa fondamentale, soprattutto per le squadre che lottano nei bassifondi della classifica. Le reti “sporche”, gli inserimenti improvvisi, le conclusioni dalla distanza: sono tutti modi per sorprendere la difesa avversaria e aggiungere soluzioni in fase offensiva.

Il Lecce, invece, continua a dipendere quasi esclusivamente dagli attaccanti, spesso poco serviti. L’assenza di pericolosità dal centrocampo rende il gioco prevedibile e limita le opzioni in zona gol.

Le caratteristiche dei centrocampisti giallorossi

lecce monza coulibaly

Analizzando il reparto centrale del Lecce, emerge una costruzione fortemente orientata all’equilibrio e alla fase difensiva.
Ramadani, Coulibaly, Kaba e Pierret sono tutti profili fisici, intensi, con buone capacità di interdizione ma poco inclini alla proiezione offensiva. Il loro compito è chiaro: schermare, contenere e dare struttura alla squadra.

Rafia si distingue per tocco e visione, ma le sue caratteristiche non lo portano ad essere un incursore nell’area avversaria né a cercare la conclusione dalla distanza. Piuttosto preferisce dettare i tempi del gioco e gestire il possesso senza spingersi troppo in avanti. Il suo apporto offensivo, quindi, è più orientato alla costruzione del gioco che all’inserimento o alla finalizzazione.

Berisha insieme ad Helgason rappresentano i profili più completi: buona tecnica individuale, ottimo tiro dalla distanza e intelligenza tattica. Sono tra i pochi a poter offrire un’alternativa offensiva al centrocampo. Entrambi hanno colpito un legno a testa, rispettivamente contro Roma e Monza.

L’assenza pesante di Marchwinski

 

L’acquisto estivo più atteso, Filip Marchwinski, doveva essere l’uomo in grado di colmare questo vuoto. Trequartista moderno, dotato di buona tecnica e ottimo senso del gol, il polacco era stato scelto proprio per garantire un contributo offensivo alla squadra giallorossa.

Purtroppo, l’adattamento al calcio italiano non è stato semplice per lui: dopo un avvio difficile, con soli 15 minuti all’attivo, Filip Marchwinski ha subito un grave infortunio al ginocchio che ha di fatto terminato anticipatamente la sua stagione. Una perdita che ha privato Gotti prima e Giampaolo poi, di un potenziale valore aggiunto, un centrocampista che avrebbe potuto fare la differenza.

Serve una svolta per la salvezza

Il Lecce non può più permettersi di aspettare. Con una lotta salvezza che si deciderà nei dettagli, ogni gol può valere oro. Serve il contributo di tutti, anche – e soprattutto – di quei centrocampisti finora rimasti nell’ombra in fase offensiva.

Sbloccare questo tabù significherebbe offrire nuove soluzioni al gioco e aumentare le chance di portare a casa punti preziosi. Chissà se, proprio nella prossima partita a Torino contro la Juventus, un centrocampista giallorosso possa finalmente rompere il ghiaccio e regalare quella scossa tanto attesa per la corsa salvezza.

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