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La Serie A guarda alla sessione invernale di calciomercato, ma lo fa in un contesto di forte attenzione alle nuove regole economico-finanziarie che entreranno progressivamente in vigore già dalla prossima finestra di mercato. 

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Il nuovo indicatore del “costo del lavoro allargato”

Al centro del dibattito c’è l’introduzione e l’inasprimento dei vincoli legati all’indicatore del “costo del lavoro allargato”, destinato a incidere in modo significativo sulle strategie dei club.

Le nuove norme ruotano attorno a un parametro che misura il rapporto tra il costo complessivo del lavoro e i ricavi societari. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare la sostenibilità economica dei club di Serie A, limitando squilibri strutturali nei bilanci.

La proposta della Lega Serie A

Secondo le ricostruzioni de Il Messaggero, dopo vari tentativi di mantenere la soglia all’80% (poi ritoccata al 70%) è emersa la proposta di escludere dal calcolo del limite gli Under 23. L’idea consentirebbe di alleggerire sensibilmente i bilanci, soprattutto per le società con investimenti importanti sui giovani, riducendo l’impatto degli ammortamenti.

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Il parziale via libera della FIGC

La Federazione ha però accolto la proposta solo in parte: saranno esclusi dal calcolo dell’indicatore esclusivamente gli Under 23 eleggibili per la Nazionale italiana. Restano quindi inclusi i giovani stranieri. La linea scelta è coerente con l’intento di incentivare i vivai e lo sviluppo del talento nazionale, evitando che la norma venga utilizzata come semplice strumento di alleggerimento contabile.

I club più esposti

Dalle prime analisi, diverse società di prima fascia risultano potenzialmente a rischio rispetto ai nuovi parametri. Il problema non riguarda casi isolati, come ad esempio la Lazio già bloccata dalla Covisoc, ma anche Napoli, Atalanta, Fiorentina, Torino e Genoa.

I rischi immediati

Nel breve periodo, alcune società potrebbero essere costrette a intervenire già nel mercato invernale attraverso plusvalenze, cessioni strategiche o nuovi apporti di capitale. Le difficoltà, inoltre, non riguardano solo club con storiche criticità finanziarie, ma coinvolgono anche realtà considerate in passato virtuose.

I prossimi passaggi

Entro il 30 novembre tutte le società saranno chiamate a inviare alla nuova Commissione i bilanci aggiornati alla situazione del 30 settembre. I documenti verranno analizzati in una fase preliminare prima del successivo esame della FIGC: solo al termine di questo iter emergerà un quadro definitivo, chiarendo se anche altri club si trovano in una situazione di potenziale criticità.

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