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Sportitalia.com ha contattato telefonicamente Paolo Falcone, padre dell’estremo difensore del Lecce, alla primissima chiamata nella Nazionale maggiore.

Quale è stata la vostra reazione a questa convocazione?
Per Wladimiro è un sogno che si realizza, ma soprattutto una ricompensa ai grandi sacrifici che ha fatto. I risultati che ha ottenuto sono sempre stati frutto del suo lavoro e dei suoi sacrifici, nessuno gli ha mai regalato nulla”.

Cosa si aspetta da questo imminente doppio impegno dell’Italia?
Intanto è lì, dopodiché verrà ciò che verrà. Mancini era da diverso tempo che lo seguiva, non va dimenticato che mio figlio aveva già disputato qualche presenza con le varie Nazionali giovanili, giocando sempre bene”.

Con il Lecce sta disputando una grande stagione. Si aspettava questi risultati a inizio stagione?
Wladimiro ha fatto tanta gavetta anche nelle serie minori, ha cambiato tante squadre ma ogni volta per lui era sempre una nuova sfida, il suo obiettivo era sempre quello di mettersi in gioco. La vera svolta della sua carriera è stata due anni fa a Cosenza, dove è stato protagonista dall’inizio alla fine, persino oggi mi scrivono diversi tifosi cosentini, gli davanti tanti soprannomi: da “Superman” a “para-rigori”. Tornando al presente, è stato Wladimiro a scegliere il Lecce, nonostante vi fossero altri club che lo cercavano”.

Ad esempio?
Lo voleva lo Spezia. Essendo di proprietà della Sampdoria e vivendo già Genova, da un punto di vista logistico sarebbe stato molto più comodo per Waldimiro. Ma il Lecce, soprattutto la dirigenza e il calore della piazza, lo ha convinto di più. E infatti è contentissimo della scelta fatta”.

A proposito di Sampdoria, come mai in blucerchiato non è mai riuscito ad affermarsi?
Certe volte si tratta di dinamiche e di scelte societarie, e quindi spesso si è visto costretto ad andare a giocare in prestito. Non sempre tutto dipende dal singolo giocatore…”.

Venendo al passato di suo figlio, è più che nota la sua comparsa nel film di Verdone. C’è qualche altro suo aneddoto che non conosciamo?
Premetto che era sempre un bambino, ma ha fatto altre piccole comparse nei film, come in “Distretto di Polizia”, così come ha fatto parte di alcune pubblicità. Wladimiro poi ha cominciato tardi con il calcio, prima faceva nuoto ed era bravissimo, vinceva tante gare. Del resto, ogni cosa che fa, la fa col massimo impegno. Poi è venuta questa passione per il pallone: all’inizio non volevo iscriverlo in una squadra di calcio per il clima di non sana competizione che si respira in quegli ambienti, anche – e a volte soprattutto – a causa dei genitori, i quali molto spesso litigano e mettono una inutile pressione ai loro figli. Volevo che lui facesse il basket, ma Wladimiro insisteva e mi diceva: “Se non mi iscrivi a calcio, non faccio la comparsa nello spot pubblicitario. Così alla fine ho ceduto (ride, ndr)”.

 C’era un giocatore a cui si ispirava?
Francesco Antonioli: era il suo eroe e voleva diventare esattamente come lui. Mio figlio è tifoso della Roma, lo ha detto lui stesso in una vecchia intervista”.

Per concludere, dove vedremo Wladimiro il prossimo anno?
Troppo presto per saperlo. Posso solo dire che al 90% il Lecce riscatterà il suo cartellino dalla Sampdoria. Per il resto sono discorsi ancora prematuri, intanto deve conquistare e festeggiare la salvezza con la squadra di Baroni”.

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