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Marco Mancosu ha parlato in mattinata in conferenza stampa. Queste le dichiarazioni del capitano del Lecce.

LONTANANZA – “È stato relativamente difficile stare lontano dalla squadra, la squadra andava alla grande ed è stato più facile restare fuori. Anche se seguire le partite da fuori mi provoca un’ansia incredibile, è faticoso guardare senza poter dare una mano ai compagni, ma se le cose continuano ad andare così posso restare fuori fino alla fine (ride, n.d.r.)”.

RIENTRO – “Questa settimana mi sto allenando con la squadra e sono pieno di dolori, come fossi in preparazione. Sono contento di poter lavorare settimana per poter essere disponibile dal primo maggio”.

INSIDIE – “Le insidie del finale di campionato sono tante: il caldo, gli infortuni, il covid. Il mister e la società però sono attentissimi ai dettagli per permetterci di dare il massimo in questo rush finale”. 

BILANCIO – “Per natura sono uno che non si accontenta mai, fino a gennaio ho disputato il miglior campionato della mia carriera per prestazioni e numeri, poi ho avuto un calo dovuto a varie situazioni. Già esserci per queste partite equivale a una gran vittoria per me e sono contento di dare una mano, soprattutto ai compagni più giovani, dando loro l’esempio per farli capire quanto è importante che si raggiunga il risultato finale”. 

HENDERSON – “Gli darei un voto altissimo, all’inizio era titubante di fare il trequartista, gli ho detto che il campionato era lungo e ci sarebbe stata la possibilità per tutti. Sta interpretando benissimo il ruolo e quello che vuole il mister. Sta avendo un rendimento alto, anche da mezzala ha fatto ottime prestazioni”.

ESULTANZA PETTINARI – “Mi ha fatto piacere, mi ha fatto capire che sono ben voluto, questo è un aspetto che viene prima dell’essere calciatore”.

VICENZA – “Sono andato in ritiro con la squadra, è stata una decisione mia, avevo bisogno di tornare a respirare l’aria del ritiro e del campo. È servito da esempio per i più giovani, per far vedere come il capitano può dare una mano anche non giocando. Il mister dà molta importanza a queste cose, crede nel gruppo ed è giusto che si seguano le sue indicazioni”.

RUOLO – “Io mi sono sempre sentito più mezzala che trequartista, questo l’ho detto con tutti gli allenatori a Lecce. Nel corso degli anni la mia è stata una crescita mentale, di prestazioni, di consapevolezza nei miei mezzi. Il ruolo ha influito poco”.

PARTITE ALLE 14 – “Un po’ ho paura, anche se noi siamo una squadra che corre tantissimo, non abbiamo mai sofferto a livello fisico. Magari considerando il nostro atletismo potrà rivelarsi anche un vantaggio”.

ELEMENTO CHIAVE – “La personalità farà la differenza in queste ultime partite, sono partite importanti e toste dove non si può sbagliare di un millimetro. Poi farà la differenza la cura del dettaglio, tutti gli aspetti sono molto importanti e bisogna fare un plauso al mister e alla società perché stiamo facendo tutto a regola d’arte”.

DIFFERENZE CON L’ULTIMA PROMOZIONE – “Le differenze sono tante. L’obiettivo è lo stesso ma due anni fa partimmo con l’idea di salvarci. Quest’anno abbiamo la pressione di dover salire per la squadra che siamo, per il posto che occupiamo e perché siamo stati in serie A. Abbiamo giocatori che hanno già retto questo tipo di pressioni e possono fare la differenza”.

SERIE A – “Non ci sto pensando tanto, il nostro focus al momento è sul finale di campionato. Sarà molto importante pensare al Cittadella adesso, poi vedremo come saremo messi dopo”. 

SOGNO – “Spero che succeda quello che tutti ci auguriamo, sarebbe un obiettivo importantissimo per tutti, dai tifosi alla società, avremo tutti da guadagnare. È importante per tutti, per riprenderci dopo un anno difficile sotto tutti i punti di vista”.

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