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Massimiliano Capitanio, commissario AgCom, ha parlato attraverso i suoi profili social, commentando una notizia che arriva dalla Spagna e riguarda il fatto che il Paese si sta muovendo nella direzione di multe salate per chi fruisce di contenuti pirata. 

Cosa è accaduto in Spagna?

In Spagna, infatti, come riportato da Calcio&Finanza, è appena passata una ordinanza del Tribunale Commerciale di Barcellona che obbligherà gli operatori Internet spagnoli – Telefónica, Vodafone, Orange, MásMovil e Digi – a informare le autorità competenti e a fornire i dati e le informazioni di tutti gli utenti che si collegano ai server che trasmettono contenuti illegali.

Gli operatori, su richiesta di un giudice, dovranno fornire a seguito della consegna di una lista di indirizzi IP il nome, il cognome e il numero identificativo della persona che figura come titolare nel contratto del servizio di accesso a Internet che aveva in una determinata ora del giorno quell’indirizzo IP. Andrà inoltre fornito anche l’indirizzo dell’abitazione. 

Lazio-Lecce

Le dichiarazioni di Capitanio

Il modo migliore per combattere la pirateria è contrastare le associazioni criminali ma anche quelle legali (!) che fanno business rubando proprietà intellettuali e diritti di altri

Purtroppo una tappa necessaria, anche se probabilmente impopolare, sarà quella di multare gli utenti di pezzotto, gli utenti delle applicazioni facilmente scaricabili dagli store Android ed Apple ma anche dai portali Amazon, gli utenti dei tanti siti facilmente raggiungibili dai motori di ricerca (che ancora non collaborano come dovrebbero)

Forse non è ancora chiaro che, a breve, arriveranno sanzioni da 150 a 5000 euro, e questo, come per tutte le multe, è un passaggio che si vorrebbe evitare ma che si è reso necessario, anche perché chi fa business illegalmente sta facendo credere agli ignari utenti che non succederà nulla (utente avvisato…). Nel frattempo anche la Spagna si muove nella stessa direzione. Un fronte comune in Europa non può che far bene

 

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