header logo

Il tecnico Eugenio Corini ha parlato in conferenza stampa al termine di Lecce-Salernitana. Di seguito le sue dichiarazioni.

“Era una partita difficile e lo sapevamo, mi è piaciuta la personalità della squadra. Siamo rimasti sempre lucidi, nel primo quarto d’ora della ripresa loro hanno fatto qualcosa in più, poi abbiamo cominciato a giocare e da lì abbiamo portato a casa la partita. Lucioni? È uno di quei giocatori che portano i compagni a migliorarsi quotidianamente, per il modo in cui si allena. È un ragazzo che apprezzo tanto. I difensori dal punto di vista cognitivo sono sempre impegnati, giocano tanto con la palla e sono sollecitati in fase di non possesso. Oggi la linea difensiva ha fatto bene così come ha fatto bene Dermaku nel finale di partita. Era importante vincere, ci siamo portati a quattro punti sulla Salernitana e siamo in vantaggio negli scontri diretti. I risultati delle avversarie sono stati imoportanti, abbiamo guadagnato punti sulle dirette concorrenti. Il lavoro da fare però è ancora tanto, con 21 punti a disposizione può succedere di tutto, noi dobbiamo mantenere questa voglia. Maggio? Vi racconto un aneddoto. Prima di andare nel sottopasso mi ha detto ‘Mister, per me è ancora emozionante scendere in campo’. Gli ho detto ‘Goditela perché giocare a calcio è una cosa bellissima’. Ha voglia di giocare e si costruisce quotidianamente la possibilità di fare grandi partite".

“L’obiettivo per diventare squadra vincere era trovare equilibrio. In fase di possesso abbiamo sempre fatto calcio ma rischiavamo troppo dietro. Dovevamo trovare la quadra e lo abbiamo fatto attraverso il lavoro in campo e grazie alla società e all’operato del direttore Corvino sul mercato di gennaio, che è stato importantissimo. Io ci ho messo lavoro, la squadra è sempre stata partecipe, anche quando i risultati non arrivavano devo dire che le prestazioni facevano vedere una crescita costante. In quei momenti difficili si possono prendere due strade: pensare che i risultati non arrivano per colpa di qualcuno o continuare a lavorare. Abbiamo scelto la seconda strada e abbiamo messo tutti qualcosa in più, costruendoci la possibilità di essere in zona promozione diretta. Ora dipende solo da noi. 

“La squadra mi ha sempre trasmesso qualcosa di importante anche nei momenti difficili. Queste sono cose si percepiscono. I ragazzi non sono euforici ma sono consapevoli. Per vincere le prossime sette partite dobbiamo mantenere lucidità e attenzione. La squadra è maturata, non lascia niente, legge ogni secondo di partita. Se penso al Lecce della prima parte di campionato era una squadra che costruiva tanto e lasciava per strada altrettanto, lì vedo la crescita più importante”.

“Se andiamo a vedere la rosa tutti si sono ritagliati il loro spazio. Ho il dovere verso la società e ho l’obiettivo di essere onesto intellettualmente, l’allenatore onesto intellettualmente è quello che fa le cose che si sente. L’onestà e il rispetto che c’è coi giocatori sono cose che io sento, questo crea l’alchimia che ci deve essere fra allenatore e calciatori. Il percorso è costruito su basi solide e non vogliamo disperderle. Il rispetto dei calciatori si conquista se si è onesti. Le scelte su quello in cui uno crede alla lunga pagano. Io devo mettere in campo la squadra che sento più mia e che penso sia strategicamente migliore per la partita. La speranza mi ha sempre accompagnato, non ho mai dato niente per scontato e questo è quello che trasmetto ai miei calciatori”. 

Ciro e Michele, eroi senza tempo
Frosinone-Lecce 3-1: Abisso choc. Tesoro: "Non arbitri più il Lecce"