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Un attimo, qualche secondo, un colpo di testa preciso ed il gol. Non è bastato molto a Chevanton per entrare nella storia del Lecce, ma alcune reti devono essere celebrate ogni anno, perché il loro valore non deve andare disperso.

Il 2 febbraio 2011 il Lecce di De Canio è impegnato in quel di Parma, in una sfida che può valere una buona fetta di salvezza.

La partita scivola via senza troppi sussulti. I padroni di casa attaccano, creano qualche pericolo ma la retroguardia giallorossa e Rosati sono attenti e respingono con sicurezza. 

Il match sembra dover terminare in parità, sebbene ad un certo punto il Lecce alzi il baricentro alla ricerca dei tre punti.

Nel recupero succede quello che tutti i tifosi salentini si auguravano ma che nessuno aveva il coraggio di dire: Ruben Oliveira porta il pallone, alza lo sguardo e vede Chevanton muoversi sulla linea dei difensori avversari. L'ex Juventus calibra un lancio preciso, l'attaccante attende il momento giusto e beffa con un preciso colpo di testa Mirante, estremo difensore dei ducali.

I tifosi ospiti urlano di gioia, Chevanton impazzisce nei pressi della bandierina: è l'apoteosi giallorossa.

Quella vittoria darà grande slancio alla formazione di De Canio che alla fine dell'anno riuscirà a conquistare una difficile salvezza.

Chevanton in quella stagione non troverà tanto spazio ma segnerà due gol fondamentali: quello del 2 febbraio al Tardini e quello dell'8 maggio al Via Del Mare contro il Napoli. Ma questa è un'altra storia. 

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