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Il direttore sportivo del Lecce Stefano Trinchera è stato ospite di Telerama nella puntata numero 1588 di Piazza Giallorossa.

"Eravamo abituati ad una media punti notevole, mentre nelle ultime 4 partite abbiamo rallentato la corsa. A Cosenza c'è l'amaro in bocca, abbiamo visto sfumare gradualmente la vittoria in seguito all'errore dal dischetto di Coda. Dobbiamo fare mea culpa, è stata una partita iniziata bene ma successivamente steccata. La sosta è salutare, dobbiamo recuperare dei calciatori che hanno dimostrato un grande percorso. Sono fiducioso, la sosta è di vitale importanza.

Negli ultimi due mesi giocare ogni due giorni ci ha precluso la possibilità di lavorare, l'allenatore non ha avuto la possibilità di concentrare il lavoro come fatto nel girone di andata. Io leggevo le interviste degli addetti ai lavori e tutti dicevano che eravamo i migliori a giocare a calcio. La sosta permetterà di riprendere il lavoro fatto negli scorsi mesi.

Io vedo un gruppo abbastanza solido. Vedo molti giovani se si sono calati nel miglior modo possibile. Anche nei momenti di flessione ci sono uomini che sanno cosa fare. Purtroppo ci può stare la prestazione sottotono come a Cosenza. Noi non ci possiamo permettere di abbassare i ritmi. Durante gli allenamenti non si risparmia nessuno. Lo staff tecnico di Baroni non dorme la notte per analizzare video e dati.

Il recupero dei giocatori chiave per noi è fondamentale. Attraverso attente analisi lo staff atletico capirà dove intervenire per far si che la squadra possa arrivare nel migliore dei modi possibili.
Mercato di gennaio? Ci siamo arrivati facendo un grande sacrificio: mantenere i giovani dalle offerte dei club di Serie A. Abbiamo fatto un mercato cercando opportunità tecniche. C'è Asencio che quando lo abbiamo preso stava bene, poi ha preso il covid ed è mancato un mese.

Stare al fianco di Corvino per me non è difficile. Vuole la perfezione, è un uomo vecchio stampo e ho un rapporto umano che mi facilita il rapporto. Il suo atteggiamento rasenta la perfezione, è incredibile nel lavoro. È una forza della natura e vuole sempre il meglio da tutti. La nostra più grande vittoria è comprendere il suo metodo e arrivare al suo livello. Se dovessimo farcela, il Lecce tornerà in alto.

Ho un debole per Lecce, è casa mia. Con la Cremonese? Ho un rapporto col direttore Braida da un po' di mesi ed ero pronto a sposare la loro causa. Quando mi chiamava Corvino tentennavo, lui mi diceva che se avevo dato la parola dovevo rispettarla. Mi aveva contattato anche il Bari e per correttezza li ho incontrati ma non era la mia squadra. Il mio cuore è per il Lecce.

I nuovi arrivati sono ragazzi di esperienza che avevano fatto carriera, spero possano trovare ancora più spazio. Non c’è bisogno di parlare tanto a questi ragazzi, capiscono l’importanza dei momenti. Le dinamiche dello spogliatoio ce le teniamo per noi, non c’è tanto da parlare. Baroni cura i particolari, siamo in buone mani.”

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