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Il Parma di Cuesta è una squadra tutta da scoprire. La compagine emiliana, infatti, sta provando a mettere in pratica un calcio differente, attraverso le idee del suo allenatore, un giovanissimo che ha studiato da Arteta e sa come si attacca e si difende. 

Metodi già delineati 

Innanzitutto, avendo Mateo Pellegrino come terminale offensivo, i ducali puntano ad eliminare una statistica che lo scorso hanno ha contraddistinto la loro stagione: nel passato campionato, infatti, il Parma è stata la squadra ad aver effettuato meno cross in media a partita (5.9) e anche meno cross in assoluto (223). Con l’argentino lì davanti, invece, è impossibile che questo accada.

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I metodi di lavoro di Cuesta sono già ben delineati. Lo spagnolo in allenamento prevede  esercitazioni a campo ridotto, sfide due contro due, o tre contro tre, pressing e scambi rapidi palla a terra. Le parole d’ordine sonoo: ritmo alto e intensità. 

Cuesta vuole un gioco di posizione non troppo spinto sulle rotazioni, preferisce mantenere una struttura stabile mentre risale il campo, così da facilitare le scelte per i giocatori. Ci devono essere, però, movimenti in verticale, e non solo sull’esterno. Anche nella fascia centrale del centrocampo, tra mezzali e seconda punta, c’è movimento.

parma lecce

Fase di possesso e di non possesso 

La costruzione della manovra avviene con la base dei 3 centrali (Del Prato, Circati, Valente), il mediano Keita e uno tra Bernabé e Ordóñez, che si abbassano a turno a seconda di dove esce il pallone (tanto che il modulo può essere considerato sia un 3-4-2-1 che un 3-5-2). 

Senza palla, si è visto bene, e da subito, l’atteggiamento aggressivo con cui il Parma va ad aggredire il pallone, una novità rispetto alla scorsa stagione e una cosa che Cuesta si porta dietro dagli anni all’Arsenal. Il Parma sale uomo contro uomo a seconda di come esce la palla dalla difesa avversaria, a bordo campo si vede spesso Cuesta agitarsi per indicare ai suoi giocatori dove correre. 

Principi ancora da assimilare 

I 6 gol subiti ci raccontano di una squadra che deve ancora assimilare i principi tattici del nuovo allenatore, con una difesa che spesso pecca di concentrazione ed affidabilità per tutta la partita nei suoi interpreti. Dall’altra parte, però, il lavoro degli esterni rappresenta già una garanzia, con Britschgi che può diventare l’uomo in più in questo avvio di campionato, dando qualità anche sull’altra fascia - a sinistra c’è Valeri che è una delle colonne di questa squadra - e fisicità in mezzo al campo. 

Cutrone e Pellegrino formano un tandem offensivo equilibrato e nelle prossime giornate potranno diventare sempre più pericolosi affinando la loro intesa. Il Parma nell’ultima di campionato ha battuto il Torino ed adesso vorrà ripetersi contro il Lecce, ma gli uomini di Di Francesco venderanno certamente cara la pelle, provando a tornare nel Salento con un risultato positivo che possa dare fiducia e consapevolezza alla squadra prima della sosta. 

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