Per il Lecce di Di Francesco la sosta è una fortuna o sarà un ostacolo?

Analisi di aspetti positivi e negativi di questa due settimane di pausa
La vittoria di sabato pomeriggio contro il Parma in trasferta per una rete a zero certifica il buon momento di forma del Lecce di Di Francesco, che al Tardini non solo ha conquistato la prima vittoria del campionato, ma si è momentaneamente portato fuori dalla zona rossa, agganciando proprio i ducali a quota cinque punti. Inoltre, si notano notevoli progressi sia dal punto di vista fisico che del gioco. La “mossa” che finora sta pagando di più è l’avanzamento di Coulibaly al fianco di Stulic in fase difensiva, che ha portato il Lecce a schierarsi con un compatto 4-4-2. In questo assetto il Parma è stato pericoloso solo nei minuti di recupero finali, con un lancio lungo per Djuric e il colpo di testa di Del Prato, salvato in calcio d’angolo da Falcone.
Ora, dopo la sfida del Tardini, per rivedere in campo il Lecce bisognerà attendere altre due settimane: sabato alle 15, al Via del Mare, arriverà il Sassuolo di Grosso. Ma la domanda è: la sosta per le nazionali arriva nel momento migliore o peggiore per il Lecce?
Gli aspetti positivi della sosta per il Lecce
Durante la pausa, mister Di Francesco potrà finalmente dedicare tempo e attenzione a livello individuale su alcuni giocatori che hanno bisogno di un percorso più graduale per inserirsi nei meccanismi di gioco del Lecce.
Uno di questi è Sala. Il centrocampista spagnolo, nelle ultime due partite, è rimasto in panchina senza giocare nemmeno un minuto, nonostante un buon impatto nelle prime giornate del campionato. Nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico abruzzese ha spiegato che Sala sta lavorando con grande impegno per migliorare in entrambe le fasi di gioco. Considerando che il Lecce sta trovando sempre di più una propria identità tattica e una stabilità di uomini, è naturale che in questa fase il giocatore stia vedendo meno il campo, ma resta comunque un profilo su cui Di Francesco punta molto per il prosieguo della stagione. Il suo dinamismo e la capacità di giocare tra le linee potrebbero rivelarsi preziosi quando il tecnico avrà bisogno di cambiare ritmo e soluzioni a centrocampo.
Un altro elemento su cui si lavorerà in modo approfondito sarà Marchwinski. Il trequartista polacco, arrivato nell’estate 2024, al momento resta un vero e proprio oggetto misterioso. Presentato come un possibile crack, nella scorsa stagione non ha mai potuto esprimere il suo talento a causa di una lunga serie di infortuni, culminati con la rottura del crociato a febbraio, che lo ha tenuto lontano dai campi fino alla fine del campionato. Da un paio di settimane è tornato ad allenarsi con il gruppo, ma il percorso per ritrovare la miglior condizione è ancora lungo: non solo deve recuperare il ritmo partita, ma deve anche assimilare i principi tattici di Di Francesco, con cui non ha mai lavorato prima.

Dal punto di vista fisico, Marchwinski è ancora indietro, anche perché — come Jean — non ha preso parte alla preparazione estiva di Bressanone: tuttavia, lo staff tecnico del Lecce ha programmato per lui un lavoro mirato. Secondo le ultime parole di Di Francesco, queste due settimane saranno importanti per iniziare a rimetterlo gradualmente in condizione, anche perchè finora lo staff si è dovuto concentrare soprattutto sulla preparazione delle partite ufficiali, ma la sosta rappresenta un’occasione ideale per recuperare il tempo perduto e restituire al gruppo un giocatore che, se in forma, può diventare una risorsa preziosa tra le linee.
Gli aspetti negativi della sosta per il Lecce
Quando una squadra trova la prima vittoria, si dice sempre che “vincere aiuta a vincere”, ed è proprio ciò che tutti i tifosi del Lecce sperano in questo momento. Dopo un avvio di stagione complicato, la squadra giallorossa sembra finalmente aver imboccato la strada giusta: 4 punti nelle ultime due partite e, soprattutto, una sensazione di maggiore solidità e fiducia nei propri mezzi. Si iniziano a vedere i frutti del lavoro svolto durante la settimana dal tecnico abruzzese, sia nella fase difensiva, molto più ordinata, sia nella costruzione del gioco.
In queste due settimane, però, Di Francesco dovrà fare a meno di diversi giocatori convocati con le rispettive nazionali, molti dei quali titolari divenuti inamovibili come Gaspar, Tiago Gabriel, Coulibaly, Ramadani e Berisha. Da un lato c’è naturalmente l’orgoglio per vedere i propri beniamini rappresentare la propria nazione — segno che il Lecce sta crescendo anche sotto questo punto di vista — ma dall’altro resta la preoccupazione legata ai rischi infortuni e alla stanchezza accumulata in partite di alto livello agonistico come quelle di qualificazione ai Mondiali USA 2026.

Per il tecnico abruzzese, la sosta rappresenta comunque un’occasione importante per lavorare con chi resterà a Lecce e approfondire concetti tattici già visti nelle ultime giornate. Ci sarà spazio per perfezionare alcune situazioni di gioco, migliorare la condizione di chi finora ha giocato meno e consolidare la fiducia di un gruppo che sta finalmente iniziando a credere nei propri mezzi.
Sicuramente mister Di Francesco ha ancora molto lavoro da fare, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. E se da un lato avrebbe preferito poter contare su tutti i suoi uomini più importanti per mantenere alta la concentrazione e proseguire nel percorso di crescita, dall’altro questa pausa potrà rivelarsi preziosa per inserire gradualmente nuovi elementi nello scacchiere tattico giallorosso, ampliando così le soluzioni e le alternative in vista dei prossimi impegni di campionato.