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Passano le stagioni e le categorie, ma Gallo resta lì.
Continua la crescita del terzino giallorosso, lanciato da Corini e coccolato da Baroni, che anche in Serie A si sta ritagliando spazio, scalando gerarchie.
Da Zuta a Pezzella passando per Barreca: il classe 2000 resta un punto fisso dell'undici del Lecce ed il salto di categoria non ha scalfito la sua titolarità.

La partita di Udine può rappresentare un crocevia importante per il giovane difensore, convocato in U21 la passata annata; il cross ad innescare Colombo ed il missile lanciato in chiusura di primo tempo sono segnali importanti, episodi attraverso i quali il calciatore può prendere consapevolezza dei propri mezzi.

La traversa della Dacia Arena trema ancora dopo il tiro di Gallo, che spesso in passato aveva dimostrato poca intraprendenza negli ultimi metri.
È vero, il suo mancino non sarà il più educato dell'intera squadra, tuttavia è lecito che un ventiduenne abbia un limite su cui lavorare quotidianamente. Così, l'occasione del gol di Colombo premia il suo lavoro e dà fiducia in prospettiva.

Un aspetto che già oggi è in linea con la dimensione Lecce è la fase difensiva.
In questa prima parte di stagione il palermitano ha affrontato esterni offensivi letali nell'1vs1 come Berardi e Cuadrado, tenendo botta e confermandosi affidabile da questo punto di vista nonostante il salto di categoria.

Alla terza stagione su questa fascia, Gallo trova continuità e può compiere il salto di qualità.
Cosa manca? Un po' di sana sfacciataggine.
Soprattutto in fase offensiva, il terzino deve avere maggiore fiducia nei propri mezzi, prendendo l'iniziativa a costo di sbagliare. A volte, infatti, gli azzardi vanno bene e ieri poteva finire sul podio dei gol della settimana come fatto lo scorso gennaio con la Cremonese.

Segnali da Udine: Gallo c'è e non è una comparsa.

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