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Se c’è un evento in Italia capace di tenere incollati milioni di telespettatori davanti alla televisione, quello è senza dubbio il Festival di Sanremo. Ogni anno, a metà febbraio, per cinque giorni la “città dei fiori” si trasforma nel centro mediatico del Paese, e le canzoni che escono da quel palco iniziano a risuonare ovunque, conquistando rapidamente le classifiche radiofoniche e digitali.

Dal Festival sono nati non solo successi stagionali, ma anche capolavori intramontabili. Alcuni hanno trionfato sul palco dell’Ariston, come "Ci sarà" di Albano e Romina, vincitrice dell’edizione del 1984, o "Nel blu dipinto di blu" di Domenico Modugno, trionfatore nel 1958. Altri brani, invece, pur non essendo saliti sul gradino più alto del podio, hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia della musica italiana: è il caso di "Almeno tu nell’universo" di Mia Martini, arrivata solo nona nell’edizione del 1989, vinta da Anna Oxa e Fausto Leali con "Ti lascerò", oppure "Vita spericolata" di Vasco Rossi, che nel 1983 si classificò addirittura penultimo, davanti solo a "Cieli Azzurri" di Pupo.

Il festival di Sanremo arriva in Salento?

Negli ultimi anni, però, quando si parla di Sanremo non si discute solo di musica, ma anche della location. La città ligure, infatti, sembra essere sempre meno considerata come sede fissa della manifestazione. Da tempo si vocifera di un possibile cambio di scenario da parte della RAI, che starebbe valutando alternative più economiche. Il Comune di Sanremo, infatti, avrebbe chiesto circa un milione di euro in più per ammodernare il teatro Ariston, scatenando riflessioni interne su un possibile trasferimento del Festival.

Tra le città candidate ad accogliere la kermesse ci sono Torino, la Riviera Romagnola, Viareggio, la Versilia, la Costiera Amalfitana e la Puglia. Tra le località pugliesi, spicca il nome di Gallipoli, che negli ultimi anni si è affermata come una delle mete turistiche più ambite, sia per i giovani che per le famiglie. Il Salento, del resto, è già da tempo protagonista – direttamente o indirettamente – del Festival: sul palco, con artisti e musicisti (come i tre performer salentini che hanno affiancato Gabry Ponte nell’ultima serata), e dietro le quinte, come nel caso di Luca Sabetta, sous-chef del ristorante Anima&Cuore di Galatina, coinvolto come tecnico della ristorazione per la manifestazione.

A rendere ufficiale la candidatura, il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, che ha inviato una lettera – pubblicata dal Nuovo Quotidiano di Puglia – in cui propone la propria città come futura sede del Festival della Canzone Italiana. Un cambio del genere significherebbe certamente perdere parte della tradizionalità legata a Sanremo, ma potrebbe rappresentare anche un’occasione storica per rilanciare l’immagine del Sud, dando al Salento il definitivo slancio culturale e mediatico.

La lettera di Nello Marti

 

Gallipoli ha tutti i presupposti per ospitare un grande evento come il Festival di Sanremo e non solo, l’ho sempre sostenuto, fin dai tempi, anzi se possibile ancor prima del Premio Barocco la Rai, a questo punto, escludendo le grandi città per motivi logistici, punta su una di quelle bellissime piccole città delle quali l’Italia è ricca. Ma deve essere anche in grado di ospitare una manifestazione di tale portata. Inutile dire quanti siano i luoghi che si sono già candidati, ma da tecnico dico che nessuna città ha le caratteristiche giuste che possiede Gallipoli. A 360 gradi. Per esempio a candidarsi è stata anche la penisola sorrentina, ma come si può pensare che quel luogo riesca, con le sue strade e stradine a far arrivare i mastodontici mezzi della Rai? Sarebbe un inferno di cristallo. Partiamo dal teatro, Gallipoli possiede il Teatro Italia, uno dei migliori d’Italia che con i suoi 1200 posti e la sua straordinaria acustica non è secondo a nessuno. E a dirlo sono stati anche negli anni d’oro del Premio Barocco due grandi capostruttura Mario Maffucci in primis e Antonio Azzalini successivamente, che rimasero sbalorditi appena misero piede in teatro. Continuo a parlare da tecnico. Ha una logistica eccezionale : ci si arriva attraverso autostrade e superstrade ed ha anche un aeroporto relativamente vicino. Ha una ricezione alberghiera e una disponibilità all’accoglienza in generale di cui non si discute, oltre, e non meno importante ad una eccezionale disponibilità di cuore dei gallipolini della quale, nemmeno qui si può discutere e lo abbiamo visto durante gli anni del Premio Barocco. Insomma da tecnico che per 55 anni ha girato in lungo e largo l’Italia con gli eventi, metto il sigillo su Gallipoli e dico “Idonea”. Da campanilista sfegatato, appassionato e innamorato da sempre di Gallipoli dico che questa città meriterebbe questo evento, in ogni senso, e lo dico con una mano sul cuore

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