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Massimo D’Amaro, il primo vero allenatore di Francesco Camarda, ha rilasciato un’intervista a TuttoMercatoWeb, nella quale ha raccontato i valori con i quali è cresciuto il classe 2008, ieri a segno nella sfida tra Lecce e Bologna. Il talento scuola Milan ha realizzato la sua prima rete in Serie A ed ora non vuole smettere di esultare insieme al popolo giallorosso ma la sua carriera è iniziata a 7 km circa da San Siro: nel G.S.D. Afforese. 

Francesco è stato il bambino più forte che ho avuto. Già a 5 anni si vedeva che aveva qualcosa in più degli altri bambini. 'Testa, cuore e piedini': era questo il nostro motto. Lui arrivava per primo al campo e se ne andava per ultimo. 

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Ricordo che si fermava da solo in campo a provare i palleggi e le finte, mentre i suoi coetanei andavano in doccia. Francesco era innamorato del pallone, lo è sempre stato, anche perché col pallone faceva quello che voleva, segnava in qualsiasi modo. Bisognava frenarlo per permettere a tutti di giocare e, a ogni sostituzione, la prima cosa che diceva era: 'Mister, e io quando rientro?'

lecce bologna camarda

L’interesse dell’Inter

Diverse squadre l'avevano monitorato ai tempi, ma quella che prima ci ha creduto, grazie anche a Giovanni Vallelonga (ex osservatore del Milan, oggi al Monza), fu proprio il Milan. Ricordo la prima volta che andammo al Vismara a fare un allenamento insieme ad altri ragazzi che arrivavano da tutta la Lombardia: anche in quel caso Camarda fece la differenza". Una data indimenticabile, proprio come il 28 settembre 2025, il giorno del suo primo gol in Serie A: non ho guardato la partita perché non era titolare, ho iniziato solo quando ho visto che era subentrato. Non pensavo segnasse perché comunque il Bologna è una squadra impegnativa. Quando all'ultimo minuto è arrivato il suo gol su calcio d'angolo ho sorriso e ho pensato: 'Te lo sei meritato’. Non l'ho ancora sentito perché è giusto che si goda prima il suo momento: lo sentirò magari nei prossimi giorni. 

Ha fatto bene ad andare al Lecce? 

Sono scelte difficili: è chiaro che ripetere un'altra stagione come la precedente, dove lo spazio che gli è stato dato è stato pochissimo, sia in Serie A sia con il Milan Futuro, non giovava a nessuno. Sui ragazzi in generale, anche in ottica Nazionale, dico che va data loro più fiducia e vanno fatti crescere. Altrimenti ci troviamo senza un bacino adeguato. Francesco ha la sua età e deve crescere: va aspettato. Lecce è un'ottima piazza, però bisogna farlo giocare e dargli tanto minutaggio. Sennò non sarebbe convenuto tenerlo al Milan?.

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