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La sera del 17 novembre resterà impressa nella memoria di una giovane donna di vent’anni, cittadina straniera residente a Galatina, che ha trovato la forza di denunciare una violenza terribile. È stata lei stessa, sconvolta ma determinata, a presentarsi negli uffici del Commissariato della Polizia di Stato di Galatina, raccontando ai poliziotti di essere stata vittima di una violenza sessuale da parte di un uomo fino a quel momento a lei completamente sconosciuto.

Gli agenti, compresa immediatamente la gravità della situazione, l’hanno accompagnata senza esitazioni all’Ospedale di Galatina, dove i sanitari hanno attivato il protocollo previsto per i casi di violenza di genere, prendendosi cura della giovane per tutta la notte.

Al mattino seguente, una volta dimessa, la ragazza ha formalizzato una querela presso gli uffici della Squadra di Polizia Giudiziaria, spiegando nel dettaglio cosa fosse accaduto poche ore prima. 

Il racconto della giovane donna

Racconta di essere uscita per cercare una casa in affitto nel centro storico della città. Durante la ricerca, un uomo l’avrebbe avvicinata con una semplice domanda, all’apparenza innocua. Un approccio banale, gentile, che inizialmente non aveva destato sospetti.

Dopo aver carpito qualche informazione personale, l’uomo le avrebbe offerto il suo aiuto, dicendo di avere una stanza libera nella casa dove viveva con gli anziani genitori e un nipote. Un invito immediato, reso credibile dal riferimento alla presenza della famiglia. La giovane, speranzosa e convinta della buona fede dell’uomo, lo ha seguito.

Ma una volta entrata nell’abitazione, la realtà si è rivelata completamente diversa. Nessun parente, nessuna famiglia. Solo lei e quell’uomo che, dopo aver chiuso a chiave la porta e trattenuto con sé la chiave, l’avrebbe minacciata, privandola del cellulare e abusando di lei.

I sospetti della Polizia, poi l'arresto

Sulla base della descrizione fornita e dei dettagli sui luoghi, gli investigatori hanno maturato sin da subito forti sospetti nei confronti di un 48enne del posto, già noto alle forze dell’ordine e sottoposto a detenzione domiciliare. Le indagini, rapide e incisive, hanno portato all’acquisizione e all’analisi delle immagini di diversi impianti di videosorveglianza, grazie alle quali gli agenti sono riusciti a confermare l’identità dell’uomo.

Alla luce dei gravi indizi raccolti, il Tribunale di Sorveglianza ha disposto la sospensione della misura alternativa, ordinando l’immediato trasferimento dell’indagato nel carcere di Borgo San Nicola. Durante l’arresto, l’uomo avrebbe anche opposto resistenza e minacciato i poliziotti.

Il 48enne è ora indagato per violenza sessuale, sequestro di persona, rapina, resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale.

Una vicenda dura e dolorosa, che mette ancora una volta in evidenza l’importanza del coraggio delle vittime nel denunciare e il ruolo fondamentale delle forze dell’ordine nel contrasto quotidiano alla violenza di genere.

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